Attualità
21 Marzo 2017
Investimento a carico del nuovo gestore dopo i 15 anni di Hera

Servono 26 milioni per illuminare Ferrara

di Elisa Fornasini | 3 min

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A sinistra gli apparati in cattive condizioni, a destra quelli in buone condizioni

Un nuovo impianto di illuminazione pubblica efficiente e moderno in un’ottica di risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento luminoso. E’ quanto contenuto nel nuovo Pric (piano regolatore dell’illuminazione comunale) redatto dal Comune di Ferrara per pianificare il nuovo contratto di servizio.

La gestione quindicennale a carico di Hera Luce scadrà a fine anno, così in estate uscirà la gara europea “che ci consentirà di selezionare un nuovo soggetto gestore che si farà carico degli investimenti per adeguare l’impiantistica” annuncia l’assessore Aldo Modonesi.

Se finora la media annuale di investimenti supera un milione di euro (precisamente 3.665mila euro nel quadriennio 2014-2017, caricati per la maggior parte sul rinegoziato con Hera Luce), l’investimento complessivo a carico del nuovo gestore, per i suoi 15 anni di mandato, sarà di 26,5 milioni per lavori di efficientamento energetico (9 milioni), adeguamento degli impianti in serie (7,3 milioni), adeguamento degli impianti di derivazione (9,7 milioni) ed estensione della rete (0,5 milioni). Per dare un’idea dell’importo dell’operazione, modernizzare la rete della pubblica illuminazione costa come il completamento del Meis.

Per dare una lista di priorità, sono stati censiti, mappati e georeferenziati tutti i 26mila e 500 punti luce della città che verranno sostituiti da luci a led. “Il lavoro certosino del Servizio Infrastrutture ci ha fornito una carta d’identità puntuale dello stato dei corpi illuminanti” fa sapere Modonesi, evidenziando le criticità dell’impiantistica: 3636 punti luce sono ancora ‘in serie’ (quando si danneggia una parte, si spengono quasi tutti); altri hanno ancora i sostegni in acciaio non zincato (23%) o in cemento (11%) più soggetti all’usura; il 33% delle lampade (8.935) sono alimentate a mercurio (energivoro e fuori commercio da un paio d’anni).

Il check up riguarda anche l’illuminazione dei 40 beni monumentali ferraresi: 25 di questi sono in buona salute e godono di una illuminazione adeguata, mentre 10 ‘perle storiche’ hanno bisogno di un bell’aggiornamento (Diamanti, Mura, Basilica S. Giorgio, Schifanoia, Marfisa, Sant’Antonio in Polesine, Porta Paola, Palazzo Municipale, Torrione Barco, Bagni Ducali). Gli ultimi 5 ne sono sprovvisti (Massari, Prosperi Sacrati, Teatro Verdi, Palazzo Paradiso, Porta Romana) e avranno una illuminazione tutta per loro.

A sinistra i sostegni in cattive condizioni, a destra quelli in buone condizioni

Il piano porta “benefici in termini economici e ambientali” e sulla “sicurezza stradale e urbana”. “Luce non è sinonimo di sicurezza, altrimenti avremo i ladri con gli occhiali da sole” ironizza il sindaco Tiziano Tagliani, ma è comunque un “ulteriore passo per far sentire la città più sicura”. Un intervento su tutti: il comparto fino all’Acquedotto (ancora in serie) sarà tra i primi ad essere aggiornato con una qualità della luce come in corso Isonzo (dove sono diminuiti i punti luce ma si vede di più e meglio).

Un percorso – presentato assieme al direttore tecnico Fulvio Rossi, al dirigente del Servizio Infrastrutture Enrico Pocaterra, al responsabile dell’Unità organizzativa comunale di Interventi ordinari strade Antonio Parenti e alla responsabile dell’ufficio illuminazione pubblica Mary Minotti – che porterà al successivo bando di gara “per cui, visti gli importi notevoli, ci aspettiamo meno di dieci pretendenti”.

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