Mi meraviglio della meraviglia delle Associazioni Patriottiche di Casa Pico Cavalieri, costernate nel vedersi costrette a difendere l’edificio dall’intenzione dell’amministrazione comunale di disporne a suo piacimento, ricordando che ciò “rappresenterebbe una lesione del diritto testamentario (rogiti del notaio G. Leziroli del 23 luglio 1924e 1930 ), ai sensi del quale la “Casa della Patria Pico Cavalieri” è stata destinata quale sede delle Associazioni combattentistiche”.
Davvero imprudenti le Associazioni Patriottiche, citando il diritto testamentario! L’amministrazione se ne fa un baffo di quel diritto: è storia recente che l’edificio donato dal Professor Max Ascoli nel 1950 con il vincolo che fosse dedicato in perpetuo alla terapia delle malattie oculari farà una brutta fine. Il Padiglione verrà demolito, alla faccia della volontà del donatore, perché la raffinatezza di un’amministrazione comunale capace di privare il centro città del suo ospedale (l’equivalente per l’amministrazione comunale di Bologna della chiusura del Policlinico S. Orsola) consente questi exploit.
D’altra parte lo stile di questa amministrazione dalla cultura ruspante piace tantissimo alla gente che adora trascorrere in massa ore e ore in una piazza priva di servizi igienici. Ma si rasserenino le Associazioni Patriottiche: la geniale amministrazione mira a prevaricare, più che sulla loro sede di Corso Giovecca, su un altro edificio: il Palazzo dei Diamanti. È lì che intende esprimere in tutto il suo fulgore la propria progettualità, ampliandolo di 500 mq con una nuova costruzione nel giardino. Non s’è ancora espressa sull’opportunità di una parete destinata ai graffitari e di un deposito per bombolette spray, ma in ogni caso sarà una magia architettonica da Sagra della Zanzara che illustra benissimo la sensibilità comunale. Fortunatamente la bibbia di Borso d’Este è conservata a Modena, salvandosi da sottolineature e firme col pennarello.
Così esordisce l’ironia di Italia Nostra sulla manomissione comunicata da Maisto di un edificio unico al mondo: “Il Palazzo dei Diamanti non è adatto ad ospitare le grandi mostre di Ferrara Arte? Non c’è problema: basta ampliarlo! Questa la sorprendente logica che emerge dal bando per il “Concorso di progettazione per ampliamento della galleria d’arte moderna di Palazzo dei Diamanti a Ferrara.”. Ma nutro seri dubbi che a Palazzo sia stato letto e capito quel comunicato stampa: è redatto in lingua italiana e non in politichese.
Paolo Giardini