Maria Pia De Vito al Torrione con This Woman’s Work
Sabato 30 marzo, in collaborazione con Crossroads, sarà il turno di Maria Pia De Vito e del suo "This Woman’s Work", lavoro basato su composizioni originali della stessa De Vito e da Matteo Bortone
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Sono carichissimi e pronti a portare la loro straordinaria energia sul parquet della Baltur Arena: parliamo, ovviamente, dei Westfalia, la band che si esibirà nell’Halftime Show AtmosfHera in occasione di Sella Cento - Benacquista Assicurazioni Latina, sabato 30 marzo
Grande riscontro per il concerto recital del maestro Antonio Rolfini e del suo ensemble, composto da Claudio Miotto, Angela Felisati e Simone Montanari, tenutosi a favore di Ant nella serata del 22 marzo a Ferrara
Il 6 e 7 aprile alle 16:30 la doppia replica dello spettacolo "Amanti" chiude la stagione di prosa al Teatro Nuovo
Il Teatro Comunale presenta alla cittadinanza il bilancio quinquennale 2019-2024, una sorta di resoconto di quanto fatto dall'inizio della nuova gestione, tra le difficoltà del periodo Covid e il rilancio delle attività e delle varie stagioni
di Federica Pezzoli
Ha scritto Antonin Artaud che “l’attore è un atleta del cuore”, non può stupire dunque l’idea del connubio fra sport, in particolare la corsa, e il teatro: ecco il Festival storie di passi, giunto quest’anno alla sua terza edizione, ideato da Laurent Soffiati e Roberta Pazi, e ospitato nello spazio teatrale di Ferrara Off.
Il festival è “come la corsa: un disequilibrio permanente”, ha detto l’attore-atleta parigino Soffiati sabato sera prima della performance (in replica anche domenica alle 18), da lui scritta e diretta e interpretata dagli allievi dei laboratori di Roberta Pazi, “La grande storia della Maratona, dal 490 a.C. al 2076 d.C.”: quest’anno lo spettacolo tratta “l’incontro fra la verità dei fatti storici e la fantasia che il teatro propone”.
Ed ecco allora una giovane compagnia prepararsi a mettere in scena uno spettacolo sulla lunga storia, o meglio l’epopea, della maratona, la gara podistica più antica del mondo, fra fatti, curiosità, aneddoti, personaggi, sempre un po’ storici e un po’ leggendari.
Dal messaggero greco Filippide, che corse da Maratona ad Atene per dare la notizia della vittoria sui Persiani, al pastore Spiridon Louis, nel 1896 primo campione olimpico dei giochi moderni, anche lui della penisola ellenica. Lui però corse solo, si fa per dire, 38 kilometri perché la distanza ormai classica di 42 kilometri e 125 metri fu istituita anni dopo, a Londra nel 1908, per non far torto ai reali. Quei pochi metri furono fatali a un piccolo grande maratoneta italiano di Correggio, Dorando Pietri, che tagliò per primo quel traguardo, ma fu squalificato per essere stato sorretto dai giudici di gara. A proposito: lo sapevate che fra loro ci sarebbe stato anche sir Arthur Conan Doyle? O almeno così sostiene niente meno che Sherlock Holmes.
Il viaggio, o meglio la corsa, però non è solo lungo la linea del tempo, ma anche introno al mondo: dalla maratona di New York, ad altre meno conosciute, come quella di Bamyan, provincia afghana nel mezzo della catena dell’Hindu Kush, che si svolge all’ombra delle tracce delle due enormi statue del Buddha distrutte dai Talebani. È l’unico evento sportivo misto ammesso in Afghanistan e quindi la sola occasione per le donne afghane di correre senza pericoli.
Non che in Occidente la maratona femminile vanti una storia molto più lunga: i medici per lungo tempo hanno sostenuto che le donne non potevano correrla perché “c’è troppa massa grassa e troppa emotività” nel loro corpo. Per fortuna a smentirli ci hanno pensato Roberta Louise ‘Bobbi’Gibb nel 1966 e nel 1967 KathrineSwitzer, che proprio quest’anno – all’età di settant’anni – tornerà a correre a Boston. Tuttavia solo nel 1972 le donne saranno autorizzate ufficialmente a correre la maratona e solo nel 1984 per la prima volta la maratona femminile diventerà disciplina olimpica.
Per 42 km e 195 metri c’è “un corpo che corre, che suda e che soffre”. Si può correre per rivendicare i propri diritti, per essere i migliori, i più coraggiosi, o per sfidare se stessi, oppure ancora per tutte queste cose insieme, ma come diceva il cecoslovacco Emil Zatopek, quattro volte medaglia d’oro ai giochi olimpici, detto ‘la locomotiva umana’: “Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi cambiare la tua vita, corri la maratona”.
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