Terre del Reno
19 Marzo 2017
Dopo la protesta della Femca Cisl si nota una ripresa del dialogo. A rischio 30 lavoratori

Manifatture Bonzagni, piccoli passi per evitare la chiusura

di Redazione | 2 min

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Dosso. In questi ultimi due giorni, grazie anche alla protesta ed al dissenso manifestato dalla Femca Cisl insieme ai lavoratori della Manifatture Bonzagni, “pare” che qualcosa si stia muovendo nell’azienda di Dosso.

Sembra infatti che qualche “approccio” fra l’amministratore delegato della nuova Manifatture Bonzagni e la Curatela della fallita Manifatture Bonzagni Mb “stia delineando una volontà di ripresa del dialogo – nota il sindacato – e perché no, anche della quantificazione fra domanda e offerta rispetto a quanto la nuova società deve rendere alla procedura fallimentare”.

Ma il condizionale è d’obbligo, dopo tutto quello che è stato l’iter dalla prima asta in loco per la messa in vendita dei macchinari di qualche settimana fa, saltata a causa del presidio sindacale davanti ai cancelli aziendali.

I giorni ormai sono contati, per non dire le ore, ricordando inoltre che l’attuale Manifatture Bonzagni ha presentato presso il tribunale di Brescia (sede legale dell’azienda) una istanza di fallimento in proprio, a fronte di quanto sta succedendo, e che vedrà l’udienza mercoledì prossimo 22 marzo. Se a quella data non si sarà raggiunto nessuno accordo e conseguentemente non verrà ritirata l’istanza, i trenta lavoratori dell’azienda, nonostante gli sforzi che hanno profuso in questi oltre due anni dalla “rifondazione” della Bonzagni, si ritroveranno nella lunga lista dei disoccupati che caratterizza fortemente il territorio ferrarese.

“Non sarebbe una chiusura dell’azienda per problemi di carattere economico per mancanza di commesse, ma una chiusura ‘preannunciata’ figlia di altre ‘situazioni’ che non possono essere tollerate ed accettate – ricorda il sindacato -. Il 22 marzo è alle porte, auspichiamo che ‘già’ lunedì le parti interessate si incontrino e raggiungano un’intesa per consentire alla procedura fallimentare di assolvere a quanto è l’impegno con i creditori e, che la Manifatture Bonzagni continui la propria attività, il mantenimento dei posti di lavoro e conseguentemente il reddito per ben trenta famiglie”.

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