Cronaca
16 Marzo 2017
L’imprenditore ferrarese confessò di aver ucciso l’agente commerciale Enzo Sancovich

Omicidio per debiti, chiesti 30 anni per Renato Rossi

di Redazione | 2 min

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Il pubblico ministero Roberto Piccione ha chiesto 30 anni di condanna, il massimo consentito in rito abbreviato, per Renato Rossi. L’imprenditore ferrarese di 68 anni, residente da anni a Martellago, nel Veneziano, aveva confessato di aver ucciso Enzo Sancovich, il 62enne di Rubano agente commerciale della Moncler con cui aveva dei debiti.

L’omicidio risale al 1° febbraio 2016 e avvenne a Piombino Dese, in provincia di Padova. Rossi, unico imputato, è in carcere da allora con l’accusa di aver freddato Sancovich con tre colpi alla testa. I due si conoscevano bene per motivi di lavoro: l’imprenditore ferrarese era titolare della Duerre Progetto Moda, a Piove di Sacco, e doveva alla vittima 16mila euro.

La sera del delitto forse doveva essere il momento del saldo del debito. E invece Sancovich non ebbe nemmeno il tempo di reagire. I carabinieri lo troveranno ancora seduto al posto di guida con la cintura di sicurezza allacciata. Gli spari – due proiettili sparati da una Walther P38 calibro 9 – sono partiti a bruciapelo, da una distanza di 30 centimetri. Rossi (che si era portato dietro anche un cambio di vestito), messo alle strette, confessò l’omicidio puntando sulla legittima difesa.

Contro di lui gli investigatori avevano i tabulati del telefono. I due si erano sentiti poco prima dell’omicidio per mettersi d’accordo sul luogo di ritrovo.

Ora la pubblica accusa chiede 30 anni per omicidio premeditato aggravato da futili motivi, minorata difesa della vittima e porto abusivo della pistola.

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