Tresignana
17 Marzo 2017
Il sindaco replica alle accuse della minoranza: "Il servizio sarà garantito senza aumenti di rette"

Tresigallo, “l’esternalizzazione del nido è necessaria”

Brancaleoni
di Redazione | 4 min

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Brancaleoni

Andrea Brancaleoni

Tresigallo. “La Pusinanti non sa di cosa parla”. È la risposta secca del sindaco Brancaleoni dopo l’attacco della minoranza tresigallese in seguito al progetto di esternalizzazione del nido comunale. Il primo cittadino non ci sta ad essere messo sul banco degli imputati e risponde in maniera circostanziata alle accuse.

“Spiace che per guadagnare visibilità la capogruppo non esiti a fare affermazioni incaute e incongrue continuando con l’opera di disinformazione di chi è ancora, costantemente, in campagna elettorale – critica Brancaleoni -. Il problema del nido esiste da anni. Ma evidentemente chi c’era prima di noi non ha avuto il coraggio o la mentalità per affrontarlo. La loro è una posizione ideologica legata al fatto che il pubblico deve regnare sovrano, anche se antieconomico e insostenibile. Sembra che non abbia mai amministrato prima…”.

“Il nido, dove peraltro sono stati educati, tra gli altri, anche i miei figli, e che quindi mi sta tantissimo a cuore come a tutta la maggioranza, costa, salvo imprevisti, 200 mila euro l’anno – rendiconta il sindaco -. Dalle quote pagate dagli utenti, entrano poco più di 43 mila euro. Il disavanzo del servizio per il bilancio comunale è quindi di almeno 150 mila euro annui. Insostenibile visti i continui tagli ai trasferimenti da parte dello Stato. Il compito di amministratore impone di fare scelte, assumersi responsabilità, al fine di garantire i servizi alla cittadinanza salvaguardando il denaro pubblico. Ecco il motivo di una riorganizzazione che non poteva più aspettare”.

“Il tutto peraltro è stato fatto dopo attenta analisi con la Ragioneria, coinvolgendo da subito dipendenti e sindacati per trovare una collocazione gradita a tutti – prosegue Brancaleoni -. È vero che in tutto il movimento forse una ditta di pulizie perderà un appalto che diverrà, di fatto, superfluo. La ditta perderà ‘ben’ 52 ore mensili che costano al comune oltre 16 mila euro. Mantenere il nido in condizioni come quelle attuali significherebbe, per evitarne il default, incrementare le rette ai cittadini di almeno il 60-70%. È questo che vuole la Pusinanti? Noi no. I dipendenti comunali sono stati messi nella possibilità di scegliere”.

“Alcune hanno optato per continuare ad insegnare in asili della provincia, altri approfitteranno della situazione per cambiare mansione e avvicinarsi a casa – spiega -. Non siamo disumani calcolatori. Aggiungo che non risponde al vero che due dipendenti se ne andranno già ad aprile. All’incontro coi genitori avevo parlato della possibilità che ciò potesse avvenire a maggio. Ma era una possibilità che volevo scongiurare. E infatti, grazie al lavoro di mediazione messo in campo da chi deve lavorare e non perdere tempo a polemizzare, la riorganizzazione del personale partirà il 28 agosto, quindi ad anno scolastico ampiamente concluso, proprio nell’ottica di rendere il cambio meno traumatico possibile a tutti, famiglie in primis”.

Brancaleoni è un fiume in piena. “È gravissimo anche solo sottintendere che le educatrici che operano nel privato siano meno qualificate di quelle che lavorano nel pubblico ma, evidentemente, la mentalità politica della difesa del posto fisso ad ogni costo, del mantenimento degli status quo sopra ogni cosa, riaffiora costantemente nell’anima del capogruppo e dei suoi riferimenti politici. Un tema, quello del vantaggio, del ‘comodo’, che una giunta che lavora totalmente gratis da un anno (senza alcun tipo di rimborso) come la nostra, escluso il sottoscritto che comunque percepisce il 50% della prevista indennità, chiaramente non ha nell’animo. Questione di punti di vista e di modi di essere. I servizi devono funzionare e costare meno possibile”.

“Sulla riduzione delle classi, tutta da verificare, la Pusinanti dimentica che ci fu un periodo in cui una lunga defezione per malattia di una dipendente impose alle precedenti amministrazioni di modificare il servizio. Con l’esternalizzazione ciò non avverrà. Chissà inoltre cosa ne pensano, per esempio – si chiede serafico il sindaco – le educatrici della Coop ‘Il Germoglio’ che gestisce la privata scuola Serena di Tresigallo o quelle della Coop Sociale “Le Formiche” che gestiscono l’asilo di Formignana della considerazione che hanno di loro la Pusinanti ed il suo gruppo e la parte politica che rappresentano”.

“Ai cittadini dico, aldilà delle strumentalizzazioni politiche, di stare tranquilli che il servizio sarà garantito e magari, alla fine sarà se non migliore, il medesimo e senza aumenti di rette” chiosa Brancaleoni.

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