Economia e Lavoro
12 Marzo 2017
Il docu-film racconta l’agricoltura al femminile in Emilia-Romagna dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri

“La Terra è rosa”. Le donne in agricoltura si raccontano

di Redazione | 3 min

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Parla ferrarese il docu-film “La terra è rosa – Storie di donne e agricoltura”, prodotto da Anp, Agia e Donne in Campo Emilia – Romagna, le associazioni di Cia che si occupano rispettivamente di pensionati, giovani e donne in agricoltura. È ferrarese da generazioni Barbara Bersani, la protagonista della nostra provincia che ha raccontato la sua esperienza di imprenditrice; ed è ferrarese Tania Droghetti, la regista – volto della trasmissione Agreste per oltre dieci anni – che ha raccolto le esperienze delle donne e le ha trasformate in un bel racconto di storia e di vita.

Il docu-film è stato presentato in anteprima l’8 marzo, davanti a una platea di quasi trecento donne e pensionate, nel corso di un evento nella sede della Regione Emilia-Romagna. Hanno partecipato alla proiezione: Franca Gordini, coordinatrice donne Anp Emilia Romagna, Valter Manfredi, vice presidente nazionale Anp, Fabio Girometta, presidente regionale dei giovani agricoltori, Simona Caselli, assessore alle Politiche agricole della Regione Emilia-Romagna e Cinzia Pagni, vice presidente nazionale vicario Cia.

Molta emozione da parte del pubblico per le storie delle dieci protagoniste, – di un’età compresa tra gli ottanta e i ventisette anni – che si sono raccontate in un confronto molto intimo e personale. Dai racconti sono emerse le difficoltà di essere donna e lavorare in un settore che conserva un’impronta maschile ma anche passione, caparbietà, voglia di trovare, proprio in agricoltura, realizzazione e autonomia. La proiezione del docu-film è stata anche un’importante occasione per fare il punto sull’imprenditoria femminile, che in regione conta più di 13.000 le aziende, ben una su cinque. Le donne hanno un ruolo attivissimo nell’agricoltura multifunzionale, quella che propone servizi educativi e di accoglienza, come gli agriturismi, la metà dei quali è “rosa”. Tuttavia ci sono ancora grossi passi avanti da fare per avereuna reale parità a livello di trattamenti, soprattutto per quello che riguarda l’occupazione.

“In Italia – ha spiegatoFranca Gordini – prevalgono i lavori stagionali e part-time di carattere operativo nel decennio 2005-2014 (dai Eurostat) le donne occupate in agricoltura sono passate dal 3% al 2,4%. Inoltre, tenuto conto che l’agricoltura pesa in Italia solo l’1,2% del Pil, l’imprenditorialità femminile ha avuto una contrazione dell’1,4% (19%), mentre gli uomini che erano già al 30% (contro il 20% femminile), hanno avuto una contrazione solo dello 0,4%”.

Ma nel corso della presentazione del docu-film sono arrivati anche segnali positivi e la volontà di promuovere e incentivare la presenza delle donne nel settore, puntando sulla qualificazione e nuove forme di agricoltura come quella sociale.

“La presenza delle donne in agricoltura è sempre più qualificata – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli – e le statistiche ci dicono che le aziende agricole al femminile sono quelle che puntano di più sulla diversificazione: dalla produzione, all’enogastronomia fino al turismo. Le storie di oggi rendono bene la differenza tra un passato in cui il ruolo delle donne era, seppur fondamentale, oscuro e non riconosciuto, e un presente in cui la presenza femminile non solo è una scelta consapevole e fortemente identitaria, ma fa la differenza anche per quanto riguarda la capacità di investire e innovare”.

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