Andrea Bartolini

La V sezione della Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa e confermato la condanna inflitta in appello a Francesco Semeraro, l’ex boxeur che uccise a calci e pugni il ferrarese Andrea Bartolini a seguito di una lite fuori da un bar a Roiano, in provincia di Trieste.

L’uomo era stato condannato per omicidio preterintenzionale col rito abbreviato a 6 anni e 8 mesi di reclusione. Contro quella sentenza aveva fatto ricorso la difesa di Semeraro, sostenendo la legittima difesa o in alternativa l’eccesso colposo o, infine, in subordine, la prevalenza delle attenutanti generiche rispetto alle aggravanti dei futili motivi e della recidiva.

Il ferrarese Bartolini, 45enne disegnatore web trasferitosi a Trieste per convivere con la fidanzata, morì il 15 novembre 2013. Quella sera era fuori con amici. All’uscita di un locale in via dei Moreri a Trieste, “Barto” si ferma a parlare con un’altra persona appena incontrata, Semeraro. Mentre gli amici ormai sono lontani succede qualcosa tra i due. Vengono alle mani. Il 34enne, dopo aver ricevuto una testata in faccia lo atterra con un pungo al volto e poi gli sferra un calcio al torace mentre è a terra, spappolandogli la milza. Dopo il rivale se ne va. Non si sa se consapevole o meno delle condizioni in cui versava il ferrarese. È un vicino che ha assistito a parte della scena a chiamare i soccorsi.

All’arrivo dell’ambulanza Bartolini, che aveva già perso i sensi, viene trasportato in ospedale di Cattinara e operato d’urgenza. Sono passate le 22. Gli viene asportata la milza ma dopo dodici ore di agonia, attorno alle 5 di mattina, spira davanti ai medici.

Ora, con il pronunciamento della Cassazione, la condanna rimane di 6 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale. Alla parte civile, rappresentata dall’avvocato Giacomo Forlani, è stata riconosciuta una provvisionale di 50mila euro.