La prima seduta del consiglio comunale dedicata al bilancio di previsione 2017/2019, la cui discussione proseguirà oggi martedì 28 febbraio e domani 1° marzo in municipio, è stata interamente dedicata a scuola e alienazioni. Sia il bilancio di previsione triennale dell’Istituzione Scolastica che il piano delle alienazioni sono stati approvati con il solo voto a favore della maggioranza (Pd e Fc), riscontrando i 12 voti contrari di tutti i gruppi d’opposizione (Fi, FdI, Gol, M5S, Ln).

Il “bilancio sano e in equilibrio dell’Istituzione Scolastica”, come l’ha definito l’assessore Annalisa Felletti, prevede una spesa complessiva di 23,4 milioni di euro per il 2017 (ridotto di poco per il 2018), nella quale il Comune fa la parte del leone con un impegno diretto di 17,3 milioni; le entrate restanti derivano dal pagamento delle rette da parte degli utenti per 3,9 milioni e dai contributi da altri soggetti per 1,3 milioni. Le entrate sono sostanzialmente stabili (anche se in lieve diminuzione di anno in anno) e le voci di spesa aumentano solo per quanto riguarda i servizi di sostegno ai minori disabili.

Inseriti nel bilancio, anche la previsione di assunzione di ruolo nel biennio 2017-18 di 20 docenti, a copertura di posti vacanti nel nido, l’investimento per i Cre (centri ricreativi estivi per scuole obbligo) per l’estate 2016 per una spesa di 100mila euro mentre i Cri (centri ricreativi infanzia) saranno effettuati a luglio 2017 utilizzando il personale di ruolo in servizio.

Segue un dibattito lungo più di due ore. La prima a intervenire è Paola Peruffo (FI) che fa un maxi riassunto degli “elementi di criticità già sollevati più volte nelle mie interpellanze e ordini del giorno”; dall’incremento dei crediti di dubbia esigibilità (la cui voce passerà da 160mila euro del 2017 a 204mila euro del 2018-2019) al malfunzionamento del sistema di comunicazione (ad esempio per ricordare le scadenze dell’Isee) fino al tema caldo delle esternalizzazioni.

Il suo collega di partito, Matteo Fornasini, si dice invece “sconcertato” da un altro “aspetto critico e lacunoso”, ovvero “l’alto numero di rette non pagate che ammonta a un milione di euro in morosità”. Il consigliere forzista chiede “azioni concrete per ridurre questo problema fuori controllo”, ma viene corretto dall’avvocato Alberto Bova (Fc) in quanto “il recupero crediti non è a carico del Comune ma di Equitalia”. E, in ogni caso, “non faremo mai il torto di escludere i bambini, come capitato in alcune città del Bergamasco governate dalla Lega, perché i genitori non hanno pagato la retta”.

Un’azione più moderata viene da Luigi Vitellio (Pd) che si dice d’accordo nel “punire i furbetti che non pagano pur avendo le risorse”, ma non nel “castigare le famiglie che a causa di problemi economici non riescono a pagare la retta”. In questa ‘filiera della riscossione’ interviene anche l’assessore Felletti che non parla di emergenza, anzi: “La morosità si attesta a 150-200mila euro all’anno che in percentuale vuol dire il 5%. Non è un dato così preoccupante o disarmante, altri Comuni ci farebbero la firma”.

Ma le problematiche riscontrate dall’opposizione toccano anche il grado di accoglimento della domanda (“stabilizzato al 77% per i nidi e solo al 71% per le materne”, fa sapere Claudio Fochi del M5S) e il menu servito in mensa, sul quale a puntualizzato Sergio Simeone (sempre del M5S) sia per quanto riguarda la somministrazione di pasti vegani e vegetariani che la negata possibilità di portarsi un panino da casa.

Veniamo al capitolo alienazioni, le cui previsioni di entrata nel triennio raggiungono quota 16,8 milioni (5,5 milioni nel 2017, 7,5 milioni nel 2018 e 3,8 milioni nel 2019). Per avere una stima più autentica, però, è stata inserita anche la voce delle ‘previsioni alienazioni più probabili’ dove le probabilità di vendita si dimezzano (8,4 milioni nel triennio, suddivisi in 581mila euro nel 2017, 4.4 milioni nel 2018 e 3,4 milioni nel 2019).

Rispetto al precedente piano, il nuovo documento elimina dall’elenco alienazioni il centro civico di via Bologna 49 (potrà servire per trasferimenti temporanei dei servizi i cui uffici saranno oggetto di lavori post sisma), l’immobile a Marina Di Grosseto (alienato a base d’asta per 198mila euro); l’ex scuola Banzi (è in corso un’istruttoria finalizzata alla concessione in uso con recupero dell’immobile a carico del concessionario) e l’ex scuola Calcagnini (per attivare una concessione d’uso per 3 anni quale nuova sede dello IAL – Innovazione Apprendimento Lavoro).

Rispetto ai terreni, si è eliminato anche l’area di via Smeraldina e la zona di via Plattis mentre per le permute sono state inserite Coni e Palapalestre. Inserita anche la cessione di un immobile Erp in via Bentivoglio per 26mila euro e l’estensione della durata del diritto d’uso dell’immobile “La Zanetta” a Baura alla cooperativa sociale Integrazione Lavoro (la scadenza, fissata al 2022, è stata prorogata fino al 2042 per permettere alla coop di partecipare a un bando regionale e proseguire le sue attività a favore delle persone con disabilità e svantaggiate del territorio).

La concessione di valorizzazione più importante riguarda l’ex Bazzi-Coloniali su cui il Comune sta puntando con lavori di consolidamento per rendere più appetibile la struttura di piazza Municipale dopo bandi andati a vuoto. Su questo punto si concentra Federico Balboni (M5S): “L’attività Bazzu è cessata 20 anni fa, ma casualmente quando il Comune ha abbassato le sue pretese è stato in grado di trovare interesse da parte dei provati. Quanto ci è costato questo ritardo?”.