di Cecilia Gallotta
Per avvicinarsi e poter comprendere un’opera d’arte bisogna prima connettersi con i sentimenti che quell’opera fa scaturire. Una verità che hanno sperimentato fattivamente i ragazzi delle scuole Manzoni, Guarini, Boiardo, Costa e Liceo Ariosto, vincitori dell’edizione 2015/16 del progetto “Io Amo i Beni Culturali” con un lavoro che da venerdì pomeriggio possono vedere esposto nel Salone d’Onore della residenza Municipale fino al 18 marzo.
Il progetto Ibc promosso dalla Regione come ogni anno offre agli studenti delle scuole secondarie l’occasione per realizzare un lavoro che ruoti attorno alla conoscenza di un bene e alla sua valorizzazione: protagonista di quest’anno è la Pinacoteca Nazionale con i suoi dipinti, attorno ai quali è stato costruito un vero e proprio racconto dei ragazzi attraverso parole, immagini e scatti fotografici seguito da una lettura iconografica dei dipinti.
Si tratta di 12 pannelli “attraverso cui i ragazzi parlano agli adulti, e ci mostrano come l’avvicinamento ad un’opera d’arte e quindi la sua comprensione avvenga attraverso i sentimenti, che come le immagini costituiscono un linguaggio universale che accomuna tutti”, come sottolinea la curatrice Ivana Cambi. Protagonisti ‘dietro le quinte’ sono quelli “che durante il lavoro abbiamo chiamato ‘gli esperti’ – racconta la fautrice dell’evento Susanna Losciale – cioè veri artisti del nostro panorama ferrarese come Roberto Cariani, il pittore Federico Zanzi o la gallerista Maria Livia Brunelli; la prova per i bambini (e a volte anche per gli adulti) che i pittori esistono davvero, che la cultura si può vivere nella realtà di tutti i giorni”.
Un bel modo di unire arte, storia ed educazione, di riallacciare un nodo col passato che spesso si considera ‘sepolto’, e col quale invece siamo collegati da elementi ‘sempreverdi’ come i sentimenti. D’accordo anche l’assessore alla cultura Massimo Maisto sul fatto che “i musei dovrebbero essere visti come aule di scuola in cui si può entrare quando si vuole e fruire della cultura che vi è dentro. Aiutateci – prosegue il vicesindaco rivolto ai ragazzi – a smentire la convinzione che i musei siano noiosi e sepolti nel passato. Aiutateci a far vedere a tutti quanto divertente può essere un museo e quante cose ancora attuali si possono scoprire”.
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