Economia e Lavoro
24 Febbraio 2017
Intervento del presidente della Lega consumatori di Ferrara Enrico Scarazzati all'incontro in Camera di Commercio

“Azzerati Carife dovrebbero protestare come i tassisti a Roma”

di Redazione | 3 min

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“Il problema è che i ferraresi stanno a casa. Abbiamo visto cosa hanno fatto i tassisti a Roma, non voglio dire di fare uguale, forse però è l’unico modo per farsi sentire in Italia”. E ancora: “Tanti sindaci per timore di andare contro al partito si sono tirati indietro e l’unico sempre disponibile è stato Bergamini di Bondeno”.

Non usa mezzi termini il presidente della Lega consumatori di Ferrara Enrico Scarazzati nell’incontro organizzato dalla sua associazione per parlare con gli azzerati Carife e per non abbassare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema. A riprendere il pensiero di Scarazzati è Milena Zaggia, portavoce dei No Salva Banche: “Sembra che da vittime siamo diventati carnefici – attacca Zaggia -. Uno del nostro comitato ha ricevuto una telefonata da Tagliani che diceva che la politica non può più fare nulla ed invece possiamo pensare di ottenere qualcosa solo se la politica si responsabilizza, ma dobbiamo essere noi a portare avanti le nostre istanze”.

Oltre alla responsabilità della politica (“si è applicato il bail in sulle quattro banche come esperimento sperando che la gente se ne dimenticasse”) Alan Fabbri punta il dito anche contro Banca d’Italia. “Come Lega Nord ci siamo affidati ad avvocati per capire di chi fossero le colpe del fallimento delle banche e chiaramente viene fuori che Banca d’Italia non ha adeguatamente controllato e forse lo ha fatto volontariamente – sostiene il consigliere regionale -. È assurdo che per Carife il fondo interbancario non poteva intervenire mentre per Montepaschi sì”.

Non risparmia frecciatine a Renzi e Pd nemmeno il deputato leghista Gianluca Pini: “È scandaloso che per ragioni di convenienza si sia salvato Mps e si siano fatte fallire le altre quattro banche, per questo io fossi un obbligazionista subordinato chiederei un ricorso alla Corte Costituzionale per lesione degli articoli 3 e 47 della Costituzione – chiosa l’onorevole -. Voi (riferito agli azzerati ndr) sarete gli unici ad essere colpiti dal bail in che non ha funzionato; se si fosse applicato il bail out il governo Renzi avrebbe avuto conflitti importanti su Banca Etruria”. Secondo Pini “va sicuramente ampliata la platea dei risparmiatori rimborsati, trovando risorse e dando priorità a chi ha perso tutto seguendo un’ottica di equità sociale. È un grande errore inoltre che non vi sia la responsabilità oggettiva degli amministratori e quindi nessuno pagherà per aver cancellato un intero patrimonio bancario”.

“A Cesena – prosegue il deputato del carroccio – siamo riusciti a salvare la banca perché c’è stata unione della politica per risolvere il problema e probabilmente perché non c’erano responsabilità amministrative da coprire”.

Sul finale c’è spazio per una battuta anche sulla Nuova Carife ancora in procinto di essere acquistata.  “La politica – conclude Roberto Zapparoli di Federconsumatori – si deve prendere la responsabilità di rimediare ad un suo errore così come ci sono colpe di Banca d’Italia ed ex amministratori nel fallimento dell’istituto ferrarese. La situazione attuale della Nuova Carife è molto complicata e lo stesso Nicastro un mese fa ha ammesso che non gli era mai capitato di trovare tante difficoltà nel vendere una banca, speriamo in Bper”.

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