Politica
22 Febbraio 2017
Presentato in commissione il bilancio triennale di previsione dell'Istituzione scolastica

Da quest’anno i Cri verranno gestiti dal Comune

di Daniele Oppo | 4 min

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“Da quest’anno, per la prima volta, i centri estivi per l’infanzia saranno svolti dal personale educativo del Comune per tutto il mese di luglio”. È la notizia forse di maggiore rilievo data dall’assessore Annalisa Felletti alla 1^ e 2^ commissione consiliare riunite per discutere il bilancio di previsione triennale dell’Istituzione scolastica.

Si tratta di una novità importante per i minori – e le loro famiglie –  che hanno bisogno dei servizi educativi e ricreativi nel periodo estivo. A ciò si aggiunge una maggiore certezza per quanto riguarda le risorse per le attività estive (che comprendono anche i Cre, i centri ricreativi estivi per i bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado), per la prima volta, infatti, gli stanziamenti sono già contabilizzati nel bilancio di previsione e non come modifica in sede di bilancio consuntivo: ciò permetterà una maggiore facilità nella programmazione, anche in vista della prossima gara pubblica per affidare la gestione dei Cre.

Per il resto il bilancio pare essere in equilibrio per tutto il triennio: con entrate sostanzialmente stabili (anche se in lieve diminuzione di anno in anno) e voci di spesa in aumento solo per quanto riguarda le prestazioni di servizi di sostegno ai minori disabili. Il Comune è l’ente che la fa da padrone per quanto riguarda i trasferimenti: 17,3 milioni di euro circa su 23,4 milioni totali ogni anno per finanziare il funzionamento, pagare il personale e per le spese generali. Tra le entrate proprie dell’Istituzione scolastica quella relativa al servizio di refezione per scuole statali e materne comunali è la maggiore risorsa, corrispondente al 64% delle entrate per servizi erogati.

I nidi a gestione comunale a settembre 2017 saranno 15 con 809 posti disponibili (51 sezioni e 2 spazi bimbi), mentre le scuole d’infanzia saranno 10 con 717 posti per 30 sezioni. Nel settembre di quest’anno andrà anche a regime il piano di esternalizzazione avviato a settembre 2016 per le scuole Pacinotti (nido e infanzia) e il Jovine del Barco (infanzia). In tutto le gestioni indirette riguarderanno dunque quattro nidi e quattro scuole materne. La gestione indiretta comporta un leggero aumento delle spese per appalti (nel triennio, in totale: 1,7 milioni; 1,9 milioni e 1,8 milioni), un dato che va letto però compensandolo con i minori costi rispetto all’erogazione degli stessi servizi con personale interno, che contrattualmente è più costoso.

Il nuovo servizio di distribuzione diretta dei libri di testo – molto contestato da alcune cartolibrerie al momento del cambio – secondo l’assessore “è stato molto apprezzato dalle famiglie e ci ha molto agevolato. Deve però essere messo a punto perché sono state evidenziate alcune criticità ma per il 2017 puntiamo a fornire un servizio impeccabile”.

Il nuovo sistema di certificazione dell’Isee e di iscrizione, sempre secondo l’assessore Felletti, permette all’amministrazione di dare “risposte più celeri alle domande educative, garantendo il sostegno alle fasce più deboli con l’esenzione per gli Isee sotto i 3mila euro”. “Ci aspettiamo un maggior gettito dalle rette”, afferma ancora l’assessore.

Proprio le rette costituiscono però il maggior punto di incertezza per l’Istituzione quando si tratta di conservare una quota di risorse per coprire i crediti di dubbia esigibilità, la cui voce passerà da 160mila euro del 2017 a 204mila euro del 2018-2019. L’analisi storica sulle quote di rette (per nidi e scuole) e tarriffe refezione non pagate porta, infatti, ad evidenziare la crescita delle percentuali di morosità dal 2011, quando il dato era al 2,5% (poco meno di 100mila euro), al 2015, quando il dato è salito di anno in anno fino al 5,4% (224mila euro). Per questo a bilancio verrà accantonata una quota pari al 6% delle entrate provenienti da rette e refezione.

L’appalto per la refezione, infine, è stata oggetto di contestazione da parte del consigliere M5S, Sergio Simeone, che ha obiettato come il documento programmatico presentato ai consiglieri non spiegasse la scelta di appaltarlo per un anno (rinnovabile per altre due volte), suggerendo la volontà di nascondere il fatto che in ballo ci sarebbe un project financing dalla durata di 25 anni. Il direttore Mauro Vecchi ha spiegato che la scelta è stata fatta per “lasciare libera l’amministrazione di fare altre scelte”, anche sulla base del progetto in discussione, come spiegato nella sua determinazione, assumendosi la responsabilità per non averne fatto riferimento nel programma.

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