A casa della ex con falce e cesoie. “La voglio uccidere”
Si è presentato a casa della ex compagna armato di mazzetta da muratore, falce, scalpello e cesoia, molto probabilmente perché non aveva accettato la fine della loro relazione
Si è presentato a casa della ex compagna armato di mazzetta da muratore, falce, scalpello e cesoia, molto probabilmente perché non aveva accettato la fine della loro relazione
In una sola serata, l'undici luglio, sul palco del Summer Festival di Piazza Ariostea saliranno sul palco i CCCP - Fedeli alla linea, Vasco Brondi e i Gaznevada
Giovani, frazioni, ambiente, economia e società. Sono queste le parole con le quali possiamo riassumere il programma di Fabio Anselmo presentato nella tana del lupo, San Martino, una di quelle frazioni su cui Alan Fabbri ha basato la scorsa campagna elettorale
Prosegue il processo nato dall'inchiesta relativa alle presunte difformità strutturali dello stadio Paolo Mazza, riscontrate durante il cantiere per i lavori di ampliamento dell'impianto sportivo cittadino fino a 16mila posti, avviato dopo la permanenza della Spal in Serie A nel campionato di calcio 2018-2019
Dopo il 49enne Claudio Orlandini, nella giornata di ieri, domenica 21 aprile, altri tre arrestati nell'ambito dell'operazione "Drivers" sono stati trasferiti nel carcere di via Arginone: si tratta del 40enne Mateo Leprotti, del 43enne Marco Neri e del 37enne Vincenzo Scotti
di Marcello Celeghini
“La Germania potrebbe portare in rovina l’Europa una terza volta”. Non usa mezzi termini l’ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco invitato a Ferrara dal coordinamento di Unità Riformista a parlare dell’attuale situazione socio – economica italiana ed europea. L’economista durante il suo lungo intervento ha raccontato anche alcuni retroscena della recente crisi di alcuni istituti di credito italiani e non ha risparmiato critiche all’operato di Matteo Renzi.
L’Europa che Visco ha tratteggiato è germanocentrica, schiava dell’austerità e una parte di mondo che fatica ad uscire dagli anni di crisi. L’Italia in questo contesto appare fragile, con un debito pubblico che cresce di anno in anno e fanalino di coda per quanto riguarda la crescita. “La Germania- sottolinea l’ex responsabile del Tesoro- doveva essere la locomotiva d’Europa mentre invece si sta rivelando solo come colei che controlla e reprime ogni slancio di ripresa degli altri paesi europei, in particolare quelli del sud come l’Italia. Anche la crisi greca, dovuta, bisogna ammetterlo, alla cattiva gestione di quel paese, poteva essere gestita diversamente: nonostante la cifra modesta del debito pubblico greco, che poteva essere riassorbita facilmente dal sistema Europa, l’asse franco – tedesco ha scelto di punire i paesi del sud, considerati spreconi e instabili. In questo contesto di rigore economico, l’Italia fatica ad agganciare la ripresa poiché gli ultimi governi hanno attuato scelte sbagliate, scelte che invece di migliorare hanno peggiorato la situazione”.
Visco non risparmia le critiche alla politica economica del Governo Renzi, reo, secondo l’ex ministro, di avere scelto politiche economiche ideologiche. “Renzi nei suoi quasi tre anni di governo ha fatto danni poiché ha operato scelte economiche dettate dall’ideologia neoliberista senza sfruttare i tanti momenti favorevoli dati dalla concessione a più riprese della flessibilità da parte dell’Europa”.
“Renzi- rincara la dose l’ex ministro- ha attuato una corposa riduzione delle tasse e della spesa pubblica, quando invece l’economia italiana aveva bisogno di investimenti. Se si fosse attuato un piano di investimenti la crescita italiana sarebbe stata doppia, ovvero del 2%, e il debito pubblico sarebbe di due punti in meno di quello che è ora. Le scelte di Renzi sono state dettate dall’ottenimento del consenso, come la concessione degli 80 euro prima delle ultime elezioni europee”.
Secondo l’ex ministro, un altro errore degli ultimi governi è stato il mancato intervento statale nel sostegno del mondo bancario italiano. “Il nostro sistema bancario è andato in sofferenza poiché in questi anni di crisi sono fallite migliaia di imprese, molti mutui sono così rimasti scoperti e le banche hanno iniziato a dare segnali di crisi, purtroppo in questo frangente c’è stato lo scellerato rispetto dell’Italia delle norme sul bail-in, sistema che doveva portare all’unità monetaria e che invece non ha portato a niente. Lo stato -conclude Visco- doveva intervenire direttamente per sostenere le banche in crisi così come hanno fatto tutti gli altri stati europei”.
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