Attualità
19 Febbraio 2017
La riflessione dell'ex presidente della Repubblica in una tesi miracolosamente recuperata

Pertini e la cooperazione in pericolo un secolo dopo

di Redazione | 3 min

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di Mattia Vallieri

Parte dalla tesi del 1924 di Sandro Pertini, che sembrava persa ed invece miracolosamente recuperata, l’analisi sulla cooperazione nell’incontro organizzato da Legacoop Estense alla sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Un lavoro quello dell’ex presidente della Repubblica (dal titolo ‘La cooperazione’) che “nonostante abbia quasi 100 anni presenta aspetti di grande attualità e la volontà di una società a misura di tutti” affermano quasi in coro i diversi ospiti.

A fare gli onori di casa sono il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini (“figura di Pertini di altissimo livello, al di sopra di tutte le parti politiche”) ed il sindaco Tiziano Tagliani (“cooperazione è oggi in pericolo come allora, ha un valore economico ma soprattutto umano e c’è bisogno di tanti corpi intermedi e di una risposta sociale”). Successivamente a prendere la parola è il presidente di Legacoop Liguria Gianluigi Granero che ricorda come si è arrivati al recupero di quella che a tutti gli effetti sembrava una tesi persa per sempre.

“Sapevamo dell’esistenza della tesi di Pertini dal titolo ‘La cooperazione’ ma si pensava perduta quando i fascisti hanno bruciato tutte le sue opere e la copia dell’università di Firenze è andata distrutta con l’alluvione del 1966 – afferma Granero -. Per fortuna grazie a Legacoop e all’università fiorentina siamo riusciti a recuperarla e a ripubblicarla”. L’attenzione del presidente ligure si sposta quindi sulla figura di Pertini come “esempio di coerenza assoluta, caratteristiche che gli hanno permesso di avere un grande legame con i cittadini”.

La tesi dell’ex presidente della Repubblica venne punita duramente dalla commissione (che gli tolse addirittura 8 punti) e a motivare questa scelta è il docente Carlo Alberto Campi. “Pertini fu costretto a chiudere la tesi con grande fretta, era il 1924 l’anno dell’omicidio di Matteotti, sapeva di rischiare e venne indicato anche lui come socialista e disfattista rispetto al regime – chiosa Campi -. La commissione che esaminò la tesi decise di punire in maniera esemplare Pertini per lanciare un segnale ad una persona considerata sovversiva”.

Secondo il docente “la tesi non meritava assolutamente questa punizione, è sicuramente rivedibile ma è un vero scandalo. Pertini è stato un personaggio fondamentale e dispiace che oggi molti giovani non lo conoscono”. Un pensiero ripreso anche dal presidente Unipol Pierluigi Stefanini: “Quella di Pertini è una importante ricerca storica per capire i processi evolutivi e le possibili strade per il futuro della cooperazione – sostiene Stefanini -. Il lavoro sottolinea che la cooperazione non si può incasellare perché ha tanti settori diversi e registra la rilevanza di un approccio culturale plurale che vale ancora di più oggi”.

“Il metodo utilizzato nella tesi è di grande modernità in quanto svolge una interessante analisi della situazione cooperativa anche in altri paesi ed è un importante richiamo ai cooperatori che dovrebbero essere più ambiziosi” dichiara il presidente Unipol, prima di lasciare la parola a Massimo Tosini (Associazione Sandro Pertini) che sottolinea a sua volta come “la cooperazione è una organizzazione che permette ai lavoratori di liberarsi ed è estremamente attuale parlare oggi di Pertini con la disoccupazione giovanile al 40%. Nel presente e in futuro, soprattutto per i servizi alla persona, la cooperazione va riorganizzata per avvicinarsi ai bisogni della collettività che con il tempo si sono modificati”. Le conclusioni sono affidate a Granero: “Le sfide per la cooperazione oggi sono da far tremare i polsi. Il lavoro di Pertini è importante ma non basta, dobbiamo essere ambiziosi ma anche lavorare al pensiero da tradurre in fatti concreti”.

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