Lettere al Direttore
18 Febbraio 2017

Bonifica e Solvay, il merito di Gasparini

di Redazione | 2 min

Il TAR ha dato ragione al Comune di Ferrara e ad ARPAE nel contenzioso con la SOLVAY S.A. sull’attribuzione delle spese per la bonifica delle discariche del Quadrante Est contaminate dai rifiuti industriali provenienti dallo stabilimento di Ferrara. E il sindaco Tagliani non ha perso l’occasione per proclamare che “l’Amministrazione comunale è fortemente impegnata a difendere e tutelare la salute dei propri cittadini, operando attivamente nel controllo dei siti contaminati”, citando poi trionfalmente alcuni siti quali virtuosi esempi. Giustamente. Dati i non limpidi precedenti dell’amministrazione, la cittadinanza aveva certo bisogno di essere rassicurata.

Peccato però che il sindaco continui a “dimenticare” che il Comune ha decisamente rifiutato per anni l’ipotesi che il terreno nel Quadrante Est poteva essere inquinato, nonostante numerosi indizi in tal senso. Solo la tenacia e determinazione di alcuni ambientalisti, innanzi tutto il dott. Luigi Gasparini regolarmente preso a pesci in faccia dagli uffici comunali quando chiedeva informazioni e accessi agli atti, ha consentito la presa di coscienza di un problema ambientale. Il sindaco dovrebbe ringraziare pubblicamente il Gasparini e chiedergli scusa per le meschinità riservatigli. Invece no, se ne guarda bene. Eppure se non era per Gasparini il percolato fluirebbe ancora nelle falde, in piena “regola” e col beneplacito comunale.

Peccato anche che il sindaco abbia citato il sito ex-Camilli di via Darsena, sito edificabile contaminato, che andava bonificato a spese dell’impresa proprietaria che l’aveva acquisito per edificarlo. Ma, inaspettatamente, l’impresa edile è stata sgravata da impegni dal Comune stesso che altruisticamente ha scambiato quel terreno con altro non inquinato e non edificabile, destinandolo turpemente a nuove costruzioni in deroga al piano regolatore. Un vero disastro etico-ambientale: consumo aggiuntivo di territorio, incremento della cementificazione, un lembo di terra in via Darsena di discutibile destinazione, un gran favore al palazzinaro. C’è da andarne tanto orgogliosi?

E peccato, infine, che la parte da “sepolcro imbiancato” venga continuamente recitata, fingendo di ignorare l’esistenza di DECINE DI DISCARICHE COMUNALI dismesse, occulte ma tutte potenzialmente inquinanti che prive di delimitazioni sono coltivate al pari degli altri terreni, di cui il Comune si disinteressa completamente. Si tratta di un problema di pericolosità ambientale sconosciuto al sindaco? No: l’Associazione Amici della Terra di Stefano Bulzoni lo ha erudito mediante raccomandata datata 03/06/2010 contenente l’elenco dei siti contaminati conosciuti.

Ma nel 2010 s’era in piena fase muscolare dei pesci sbattuti robustamente in faccia al Gasparini. Cioè i pesci in faccia alla città non acquiescente al potere. Non manca mai la disponibilità di pesci agli attuali occupanti del Palazzo.

Paolo Giardini

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