Cronaca
17 Febbraio 2017
Alla sbarra i tre che seminarono il panico a Ferrara tra marzo e maggio dello scorso anno

Inizia il processo contro i rapinatori del centro storico

di Daniele Oppo | 2 min

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È iniziato con l’udienza filtro di giovedì il processo a carico dell'”uomo nero” e dei suoi complici, accusati di aver compiuto varie rapine durante lo scorso anno, seminando il panico nel centro di Ferrara.

Alla sbarra, dunque, ci sono  Souyafan Rlab (20 anni) e Mustapha Jadir (41 anni) e, soprattutto, Faida Mahamad (25 anni), considerato “l’uomo nero”, per il vestiario scuro – compreso il cappuccio – con cui cercava di non farsi riconoscere durante gli scippi violenti. Vennero tutti catturati dalla Polizia di Stato tra maggio e agosto dello scorso anno e tuttora sono detenuti in carcere.

Sono accusati a vario titolo di aver commesso in concorso rapine, furti aggravati, furti con strappo e lesioni personali. Il tutto a danno di sei persone, con otto capi d’imputazione totali per gli scippi/rapine avvenute il 15 marzo, il 10, 18  e 29 aprile e il 4 e 9 maggio.

Nel dettaglio, Faida è accusato per tre rapine e due furti ai danni di quattro donne (a una di queste procurò delle lesioni al gomito e al ginocchio, facendola cadere mentre le strappava la borsetta) e un uomo. Tutti e tre gli imputati in concorso sono invece accusati per una rapina ai danni di un uomo, minacciato anche con delle bottiglie, a cui causarono la  frattura composta delle ossa nasali e un’infrazione orbitaria.

Torneranno in aula – assistiti dai legali Rosalia La Barbera (Faida), Giampaolo Remondi (Rlab) e Marco Zancanaro (Jadir) – il prossimo 1° giugno, quando inizierà l’istruttoria dibattimentale.

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