Politica
17 Febbraio 2017
Interrogazione di Talmelli (Pd) per chiedere un tavolo di crisi in Regione

Ferrara Food, “debito che rischia di aggravare il settore agroalimentare”

di Redazione | 2 min

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Alessandro Talmelli

Scoprire le ragioni ufficiali dell’imponente arretrato nei confronti degli agricoltori ferraresi e attivare, insieme al Comune di Argenta e alle organizzazioni professionali agricole, un tavolo di crisi in Regione con l’obiettivo di salvaguardare l’occupazione ed il settore produttivo e di trasformazione del pomodoro.

Sono le richieste avanzate dal consigliere comunale Pd Alessandro Talmelli in un’interrogazione rivolta al sindaco Tiziano Tagliani sulla crisi di Ferrara Food che ha maturato un debito di quasi 11 milioni di euro nei confronti delle aziende agricole che hanno conferito pomodoro da industria nel corso della campagna 2016.

Un ‘buco’ che rischia di far subire una forte contrazione nella produzione ferrarese di pomodoro, aggravando il settore agroalimentare del territorio estense anche in termini di occupazione. Nello stabilimento – dove viene conferito circa il 40% del prodotto del distretto produttivo ferrarese del pomodoro – risultano impiegate circa 120 persone tra fisse e stagionali e che altrettanta manodopera viene impiegata per la produzione e raccolta del prodotto conferito.

Prima di arrivare a parlare dei dipendenti, però, Talmelli ricostruisce tutta la vicenda dello stabilimento a partire da dicembre 2007 quando la Sfir ha sottoscritto un accordo di riconversione produttiva dello stabilimento saccarifero di Pontelagoscuro e, a seguito dell’accordo, l’azienda si impegnava a realizzare un nuovo sito industriale nella provincia di Ferrara continuando così ad operare nel settore agroalimentare.

L’attuazione del progetto di riconversione, denominato appunto “Ferrara Food”, prevedeva la rioccupazione dell’organico in forza presso l’ex zuccherificio di Pontelagoscuro, dando così piena attuazione a quanto previsto dal “Protocollo quadro nazionale per il settore industriale saccarifero” del 6, 7, 8 febbraio 2006; nel medesimo accordo la Sfir Spa, al fine di aumentare le opportunità competitive della nuova struttura imprenditoriale, prevedeva la realizzazione di un piano di formazione e aggiornamento del personale per svilupparne le competenze. Il gruppo Sfir ha ricevuto cospicui finanziamenti pubblici in ragione della dismissione e demolizione del sito nonché per la realizzazione dello stabilimento presso Argenta per la trasformazione del pomodoro ed è quindi tempo di capire il perché di questa profonda crisi.

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