Codigoro
16 Febbraio 2017
Bande in azione a Valle Giralda tra Mesola e Codigoro. Residenti già da tempo organizzati in ronde

Raffica di furti nelle campagne, “non ne possiamo più”

di Redazione | 2 min

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Luisito Naldi

di Giuseppe Malatesta

Codigoro. “Non ne possiamo più, non c’è nessuna precauzione o sorveglianza che possa fermarli, non c’è tregua”. A parlare è Luisito Naldi, 50enne imprenditore agricolo che per la seconda volta in due mesi subisce un furto da ignoti nella sua proprietà in Valle Giralda, dove vive e lavora la sua famiglia. Una raffica di furti, quelli in atto da mesi tra campagne e centri abitati tra il codigorese e il mesolano, che stanno mettendo a dura prova i nervi dei proprietari derubati, esasperati da un’escalation che pare inarrestabile.

“Non eravamo mai arrivati a questi livelli” afferma Naldi. Sintomatico della condizione insostenibile è anche il fatto che gli abitanti della zona abbiano da qualche tempo organizzato vere e proprie ronde. “Quando le incursioni si sono intensificate abbiamo iniziato a perlustrare i dintorni nelle ore notturne, ma non sappiamo con chi abbiamo a che fare e non riusciamo a fare granché”. Per di più, la campagna è vasta e lui come gli altri residenti faticano a tenere sotto controllo perfino la loro proprietà.

“Ho un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso che copre una minima parte dei 63 ettari di proprietà, e allarmi che prontamente si attivano. Ma nulla li scongiura dallo spingersi fino a un passo dall’abitazione”.

La notte scorsa tra le 3 e le 4, due mesi dopo un’altra ‘visita’ che aveva fruttato alla banda un bottino di 7 mila euro, i Naldi sono stati ancora una volta allarmati dal trafficare sospetto. Arrivati tardi in strada, hanno poi scoperto dai filmati che la banda di era servita di un furgone rubato poco prima ad un vicino per caricare tutto ciò che aveva ricavato da magazzini e locali adiacenti al cortile.

Questa volta il bottino si ferma ad un valore di 2 mila euro, dopo un tentativo di portar via anche un’automobile che da sola ne vale 50 mila. Lasciati in pace, per il momento i mezzi agricoli. “Finché hanno tempo, portano via tutto. La volta scorsa – ricorda Luisito – scapparono perché arrivo mio figlio a interromperli. Questo e tanti altri furti sono considerati di piccola entità, quindi non smuovono più di tanto”. A chi chiede cosa ne pensano le forze dell’ordine, Luisito risponde che “è meglio passare ad un’altra domanda”.

“Girano in zona fino all’una” aggiunge, spiegando poi che i sospetti dei residenti si concentrano su bande di nazionalità romena, “a questo punto, credo, guidati da italiani che conoscono la zona e chi ci vive”.

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