Cronaca
15 Febbraio 2017
Il gip di Bologna Mirko Margiocco si è riservato sull’opposizione alla richiesta di archiviazione

Aldrovandi. Querela Coisp-Tagliani, a giorni la decisione

di Redazione | 2 min

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Il gip di Bologna Mirko Margiocco si è riservato sull’opposizione alla richiesta di archiviazione della querela intentata da Franco Maccari, segretario generale del Coisp, sindacato di Polizia, nei confronti del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e di due giornalisti di Repubblica.it.

La denuncia per diffamazione aggravata risale al novembre 2015 e si basava su un’intervista a Tagliani del giornalista Marco Contini. Alla sollecitazione del giornalista che a proposito del caso Aldrovandi gli ricordava il suo intervento del 27 marzo 2013 “quando ha allontanato i dirigenti di un sindacato di polizia che erano venuti sotto al Municipio a manifestare in favore degli agenti condannati”. “Non solo sotto al Municipio – fu la risposta di Tagliani -. Sotto le finestre dell’ufficio in cui lavora la mamma di Federico, Patrizia Moretti, che è una dipendente del Comune”.

Quanto bastava a Maccari per accusare il primo cittadino di “infangarci mentendo clamorosamente e scientemente pur di passare per paladino a difesa di non si sa bene cosa, visto che nulla c’è da difendere da noi, che abbiamo sempre e solo agito e parlato in difesa dei diritti dei Poliziotti e null’altro con piena ed assoluta legittimazione”.

Il segretario ha sempre sostenuto che il sit-in del Coisp venne “effettuato nell’unica piazza adatta alla manifestazione ovvero piazza Savonarola, non sotto al Comune ma vicino al Comune, e senza avere idea di dove lavorasse la Moretti”.

A causa della pubblicazione di quell’intervista vennero querelati a cascata anche Contini e il caporedattore del giornale Giovanni Egidio. Le difese hanno presentato delle memorie nelle quali “spieghiamo – afferma il legale di Tagliani, l’avvocato Riccardo Caniato – che non ci sono in modo assoluto i presupposti giuridici per l’addebito di diffamazione”.

La parte offesa ha prodotto una piantina tratta da google map con la quale si evidenzia come il sit-in non fosse collocato sotto le finestre dell’ufficio dove lavora la madre di Aldrovandi. Di contro, la difesa di Tagliani ha presentato una mappa degli uffici comunali dove si mostra come Patrizia Moretti debba passare obbligatoriamente per il corridoio e per quelle finestre per recarsi a un ufficio che coordina.

La decisione del giudice è attesa nei prossimi giorni.

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