Mesola
3 Febbraio 2017
Focolai in Veneto. Goro e Mesola diventano 'zone di sorveglianza e protezione'

Aviaria, scatta l’allerta nel Ferrarese

di Redazione | 3 min

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Scatta l’allerta per l’influenza aviaria nel Ferrarese. Nonostante non esistano casi conclamati o sospetti in provincia, come confermato dal servizio veterinario dell’Ausl di Ferrara, la Regione ha attivato le misure di contenimento sul territorio emiliano-romagnolo, particolarmente nella provincia estense.

L’operazione, stabilita dall’ordinanza n. 10 del 30 gennaio firmata dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, si è resa necessaria in via precauzionale dopo la conferma di un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità sottotipo H5N8 nel comune di Porto Viro, in provincia di Rovigo.

Considerando indispensabile attivare in tempi rapidi adeguate misure di controllo ed eradicazione per contenere l’eventuale diffusione del virus, Bonaccini ha ordinato l’istituzione di una zona di protezione a Mesola (a nord di via Biverare) e di una zona di sorveglianza sempre a Mesola e a Goro.

La delimitazione di queste aree serve per integrare le misure attualmente in vigore nei confronti della peste aviaria per quanto riguarda la biosicurezza e i controlli presso gli allevamenti avicoli.

Tra le misure da applicare nella zona di protezione e sorveglianza ci sono il censimento di tutte le aziende avicole e degli animali presenti e i sopralluoghi da parte dei veterinari dell’Ausl presso tutte le aziende commerciali verificando la documentazione dell’allevamento per valutare se ci sono stati nel periodo a rischio di introduzione della malattia aumenti di mortalità, cali della produzione di uova e del consumo di mangime e sottoponendo ad esame clinico il pollame e gli altri volatili detenuti.

E’ prevista anche l’attuazione di un’ulteriore sorveglianza sierologica e virologica in modo da individuare l’eventuale ulteriore diffusione dell’influenza aviaria nelle aziende situate nella zona di protezione.

Nella zona di protezione, inoltre, tutto il pollame e tutti gli altri volatili in cattività devono essere trasferiti e tenuti all’interno di un edificio dell’azienda o comunque confinati per evitare contatti con altro pollame o volatili in cattività di altre aziende; i veicoli e le attrezzature utilizzati per trasportare pollame o materiali potenzialmente contaminati sono sottoposti ad una procedura di disinfestazione; non sono ammessi, senza l’autorizzazione del veterinario ufficiale, l’ingresso o l’uscita da un’azienda di pollame, altri volatili in cattività o mammiferi domestici; e sono vietati il trasporto tra aziende di pollame, volatili, pollastre, pulcini di un giorno, uova e carcasse.

Nella regione Veneto, le misure di prevenzione attivate contro la diffusione dell’aviaria hanno portato all’abbattimento di oltre 37mila galline. La situazione ferrarese è al centro di una nota stampa firmata da Aldo Ferrante, portavoce del Comitato Vittime della Pubblica Amministrazione, che chiede alla Regione e all’Azienda Usl di Ferrara di conoscere, dal 30 gennaio (data dell’ordinanza) ad oggi, quanti allevamenti od aziende sono state controllate nella regione e quali aziende sono risultate positive all’influenza aviaria.

Il comitato chiede anche nella provincia di Ferrara se quanti polli o altri volatili contaminati sono stati abbattuti; quanti prodotti derivati (uova, carni) sono stati eliminati; quanto mangime, concime, liquami e lettiere, nonché qualsiasi altro materiale o sostanza potenzialmente contaminati sono stati sottoposti ad una o più procedure di disinfezione ed in quali aziende; e se ci sono aziende che hanno ricevuto deroga alla movimentazione e trasporto tra aziende, su strada, su rotaia o su acqua, di pollame, altri volatili in cattività, di pollastre, di pulcini di un giorno, di uova e di carcasse.

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