Eventi e cultura
2 Febbraio 2017
Mostra da record al Diamanti. L'Ariosto piace a critica, grande pubblico e scolaresche. Ma il suo lavoro non finisce qui

La pazzia di Orlando contagia 146mila visitatori

di Elisa Fornasini | 3 min

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Un vero e proprio viaggio all'interno del cinema ferrarese e della storia italiana degli ultimi settant'anni. Le mostre permanenti "Vancini Manifesto" e "80 Ossessione" avviano un ciclo di visite guidate, a partire da domenica 28 aprile alle ore 10, negli spazi dell'ex caserma dei vigili del fuoco

Ferrara si conferma capitale del Rinascimento. Ariosto batte De Chirico, Matisse e Zurbaran e si classifica una mostra da record, seconda solo a “Gli anni folli. La Parigi di Modigliani, Picasso, Dalí”.

Un successo che “Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi” non si aspettava proprio con i suoi 146.567 visitatori in 128 giorni di apertura con una media giornaliera di 1145 biglietti staccati a palazzo dei Diamanti.

La pazzia di Orlando è contagiosa. E ha colpito critica, grande pubblico e scolaresche. “E’ stata una vera e propria sfida perché riprodurre un poema cavalleresco in un evento è un’impresa complessa – annuncia il sindaco Tiziano Tagliani -. Quando la Fondazione Ferrara Arte ha ipotizzato questa mostra tre anni fa sono state fatte stime imprudenti e invece il successo ha superato le nostre aspettative, tanto da dover prorogare la mostra di tre settimane fino al 29 gennaio”.

Una esperienza che “Ferrara deve ricordare per molto tempo”, sottolinea Tagliani, sia per il suo “contributo nell’omaggiare i 500 anni dalla prima pubblicazione dell’opera ariostesca” che per la qualità dei capolavori giunti in città, come i “quadri di Tiziano e Mantegna che difficilmente rivedremo a Ferrara”.

A decretare questo trionfo, secondo i visitatori intervistati, sono stati il taglio innovativo e stimolante dell’esposizione, l’allestimento e l’audioguida compresa nel prezzo del biglietto. Un nuovo modo di vivere le mostre, quindi, “che segna un punto importante nella storia della cultura italiana – rivela il vicesindaco Massimo Maisto – perché gli organizzatori dovranno confrontarsi con questo modello e le sue potenzialità”.

Intorno all’appuntamento ‘furioso’ si è sviluppato un programma di iniziative didattiche e culturali, culminato nella Maratona Orlando che con le sue 38 ore di lettura no stop del poema cavalleresco ha portato al Diamanti quasi mille lettori e circa 1400 spettatori. Sono andati a ruba anche i materiali venduti al bookshop tra cui il catalogo (6731 copie vendute, che lo rendono uno dei best seller di Ferrara Arte) e l’album (quasi 10mila acquisti).

Il bookshop ha incassato più di 500mila euro. In tema di costi c’è un altro dato che splende: la mostra si è ripagata da sola con le entrate nette (1.827.681) che coprono il costo dell’allestimento (1.819.147), “un unicum a livello nazionale – aggiunge Tagliani -, neanche le scuderie del Quirinale ci riescono”.

Il viaggio nell’immaginario ariostesco non è però destinato a esaurirsi nei numeri o nella toponomastica a lui dedicata. “Il rapporto tra la città e Ariosto è cambiato, ora il lavoro sul poeta deve continuare e trasformarsi in qualcosa di più duraturo” assicura Maisto che si gode l’anno record del turismo: “Nel 2016 è stato registrato un aumento del 10%, tornando ai livelli massimi mai raggiunti, ma bisogna continuare questo trend in crescita”.

Cosa fare per migliorare? Innanzitutto continuare a puntare sulle nuove generazioni (40mila studenti hanno visitato la mostra, di cui due terzi da fuori provincia) ma anche “riempire di contenuti i contenitori – spiega Tagliani, prendendo a esempio il discusso trasferimento della Pinacoteca in Castello – pensare a poli dedicati, rafforzare il marketing turistico e trovare nuovi sponsor. Non è facile mantenere questo livello in una città che, a differenza delle altre, non riceve contributi dalle fondazioni bancarie locali“.

Il prossimo ospite del gioiello ferrarese sarà Carlo Bononi, “l’ultimo sognatore dell’Officina Ferrarese”, come recita il titolo della mostra che, dopo i lavori di restauro che partiranno a marzo al palazzo dei Diamanti, verrà inaugurata il 14 ottobre per avvicinare ferraresi e turisti a un capitolo della storia dell’arte affascinante anche se poco conosciuto: quello del grande maestro della pittura del Seicento.

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