A casa della ex con falce e cesoie. “La voglio uccidere”
Si è presentato a casa della ex compagna armato di mazzetta da muratore, falce, scalpello e cesoia, molto probabilmente perché non aveva accettato la fine della loro relazione
Si è presentato a casa della ex compagna armato di mazzetta da muratore, falce, scalpello e cesoia, molto probabilmente perché non aveva accettato la fine della loro relazione
Prosegue il processo nato dall'inchiesta relativa alle presunte difformità strutturali dello stadio Paolo Mazza, riscontrate durante il cantiere per i lavori di ampliamento dell'impianto sportivo cittadino fino a 16mila posti, avviato dopo la permanenza della Spal in Serie A nel campionato di calcio 2018-2019
Prima hanno ripetutamente spinto un addetto alla sicurezza, poi gli hanno rifilato un pugno al petto nel tentativo malriuscito di scappare con la refurtiva
Arriva un’altra tegola per l’immagine perduta di Ferrara come città d’arte e di cultura. Rovigo l'ha superata in numeri per quanto riguarda uno dei fiori all’occhiello che fino a poco tempo fa la rendeva famosa e attrattiva in tutta Europa
Botta e risposta via social tra Alan Fabbri e Fabio Anselmo dopo l'inchiesta di Domani dove, il quotidiano di Carlo de Benedetti, fa notare come il sindaco non abbia promosso tariffe calmierate per gli oneri di cremazione e sepoltura come invece fatto da città come Padova e Bologna
Come in primo grado a Ferrara, come in appello a Bologna. Nel nuovo processo per l’omicidio di Paula Burci – questa volta a Rovigo dopo che la Cassazione ha rilevato l’incompetenza territoriale del tribunale estense – ancora la richiesta di ergastolo per i suoi sfruttatori e aguzzini: Sergio Benazzo, 41 anni, idraulico polesano, e della sua ex compagna Gianina Pistroescu, coetanea romena.
È la richiesta di pena avanzata alla Corte d’Assise di Rovigo dal pm Davide Nalin al temine della requisitoria, tenuta stamattina (mercoledì 1 febbraio) nel processo bis per il brutale omicidio della povera 19enne.
Burci venne picchiata selvaggiamente dai due – e da altri rimasti ignoti – perché voleva ribellarsi alla schiavitù della prostituzione in cui l’avevano costretta, dopo averle regalato prima e strappato in un nonnulla il sogno di una vita felice in Italia, a Ferrara.
Il gruppo si accanì contro di lei – probabilmente per non farla parlare -, picchiandola a mani nude, con un martello e un forcone, per poi dare fuoco al suo esile corpo e abbandonarla nella Golena del Po a Zocca di Ro, dove venne ritrovata il 24 marzo del 2008.
Benazzo Pistroescu vennero condannati all’ergastolo in primo grado dalla Corte d’Assise di Ferrara, pena confermata anche in appello. Ma la Cassazione annullò tutto per l’incompetenza territoriale del tribunale di Ferrara, rinviando carte e processo a Rovigo.
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