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30 Gennaio 2017

I caplìt ad mié nòna

di Maurizio Musacchi | 3 min

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Carissimi Amici del Dialetto Ferrarese e delle vecchie tradizioni del nostro territorio,

oggi l’invasione mediatica di ogni sorta di cibi più o meno prelibati ci subissa di proposte culinarie. L’antica cucina della zona di Ferrara proponeva gustosissime portate: primi, secondi e dolci eccezionali. Vi propongo in rima dialettale il ricordo nostalgico dei cappelletti che mi preparava nonna Bianca. Rimasto orfano a otto anni, la nonna mi accudì per un certo periodo d tempo. Il suo dolce ricordo, spesso si confonde con le prelibatezze; apprezzate anche perché sul tavolo comparivano pochissimi giorni all’anno: troppo costosi le famiglie uscite faticosamente da una terribile, drammatica guerra. Maurizio

I CAPLÌT AD MIÉ NÒNA

Mié nòna Bianca, da témp l’è sù iη Ziél,

con donn e òm seηza pcà, framèz al stél.

A péηs coƞ ‘na zèrta iηvidia che lasù,

l’àgh farà  i magnàr che mi j’ò pardù!

Si, a sòn cuƞvint che prèst j’à imparà,

ad chì caplìt, ch’l’è la so’ specialità.

Ah caplìt: invenziòn ad sicùr dal Sgnòr,

dà in Tèra a ‘na dòna dal maη d’or!

Impusibul dsmaƞdgàr cum j’éra bùη,

cmè Lié a n’èra riuscì a far nisuη !

Batù coη segrét ad vècia cuśìna,

pasta coƞ fiòr e òv  tiràda fina,

lavuraziòη fàta d’amòr e pasiòη,

patrimòni dnà volta, sol ad zèrt dòη.

Miè nòna con dièś fiò da tirar sù,

la truvàva al tèmp anch… pr’al ragù,

far da magnàr l’era un rit, ‘na Fuƞziòη

e al la faśeva con rispèt e sudisfaziòη,

e quand i so’ caplìt i gηéva magnà,

Nadal e Pasqua j’era festività !

-Al dì d’inquó is pòl aηch magnàr tut i dì,

mò j’éra n’altar quél quéi ch’at fasèv tì.

Ciao nòna Bianca, at salut coƞ rimpiant,

e coƞ tì… chì caplìt ch’im piaśéva tant!-

I CAPPELLETTI DI MIA NONNA

Mia nonna Bianca, da tempo è in Cielo,

con donne e uomini senza peccato, fra le stelle.

Penso con invidia che lassù,

farà loro i pranzi che e che io ho perduto!

Si, sono convinto che presto hanno saputo,

di quei cappelletti, che sono la sua specialità.

Ah cappelletti:invenzione di sicuro del Signore,

data in Terra a una donna dalle mani d’oro!

Impossibile dimenticare com’erano buoni,

come Lei non era riuscito a fare nessuno!

Battuto con segreto di vecchia cucina,

pasta con farina e uova tirata sottile,

lavorazione fatta d’amore e passione,

patrimonio antico, solo di certe donne.

Mia nonna con dieci figli da accudire,

trovava il tempo anche per… fare il ragù,

far da mangiare era un rito, una Messa

e lo faceva con rispetto e soddisfazione,

e quando i suoi cappelletti venivano mangiati,

Natale e Pasqua erano festività!

-Oggigiorno si possono mangiare tutti i giorni,

ma erano altra cosa quelli che facevi tu.

Ciao nonna Bianca, ti saluto con rimpianto,

con te:quei cappelletti che mi piacevano tanto!-

 

 

Dedicata ad una di quelle “nonne” che non esistono più:nonna Bianca, dal”nipotino”, Maurizio!

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