Flavio Romani, presidente nazionale Arcigay

“Dinanzi alle polemiche surreali sollevate attorno all’opuscolo realizzato dalle istituzioni di Ferrara e rivolto al personale sanitario, viene quasi il dubbio che la destra e una parte del mondo cattolico si siano spaventati a guardare il fantasma che loro stessi hanno inventato”: lo dichiara Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay in merito alla questione sollevata da una parte del mondo cattolico ferrarese sull’iniziativa “Oltre gli stereotipi di genere: verso nuove relazioni di diagnosi e cura” di Ausl e Comune di Ferrara, questione di cui abbiamo parlato la scorsa settimana.

Che prosegue: “posto che l’ideologia gender è un vaneggiamento, solo uno stato allucinatorio può renderla spaventosa. Tuttavia, liquidati nel breve tempo dovuto gli sciocchi argomenti di chi attacca, non possiamo non sottolineare l’allarmante miopia e l’irresponsabilità di chi non vede nell’opuscolo in questione uno strumento per avvicinare le persone alla sanità pubblica, in tempi in cui questa distanza cresce enormemente e aumenta ogni giorno la porzione di Paese che smette di curarsi”.

Il libretto “Oltre gli stereotipi di Genere – Verso nuove relazioni di diagnosi e cura” è uno strumento pensato ad uso degli operatori  e delle operatrici della sanità, con indicazioni e consigli utili per affrontare al meglio tutti quei “pazienti imprevisti”, in particolare i pazienti lgbt, che spesso tendono a non usufruire delle strutture mediche o addirittura a non curarsi per evitare situazioni, anche involontarie, di imbarazzo e disagio. Il manuale insomma si prende cura della relazione medico paziente, ragiona sul concetto di accoglienza e lo articola. Non esprirme norme o divieti, semmai stimola un’intelligenza empatica, cioè  la capacità di guardare con gli occhi degli altri. Un grande plauso va quindi al Comune di Ferrara, all’Azienda Usl, all’Azienda Ospedaliero Universitaria, a Centro Donne e Giustizia, ad Arcigay, Arcilesbica, Agedo e Famiglie Arcobaleno, per aver costruito assieme questo lavoro, frutto di discussioni e condivisioni, che può senza dubbio essere ritenuto un prezioso esempio di ciò che riescono a fare istituzioni e terzo settore per una società più inclusiva e attenta alla valorizzazione delle differenze”, conclude Romani.