Lettere al Direttore
23 Gennaio 2017

“Unire le lotte Berco e Vm”

di Redazione | 2 min

A soli tre anni di distanza dal precedente accordo, in ottobre la Berco ha annunciato l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo per 363 lavoratori il cui impatto è stato ridotto solo a seguito della grande mobilitazione dei sindacati, che dopo oltre 30 ore di sciopero e 103 giorni di contrattazione, il 16 gennaio hanno firmato un nuovo accordo che prevede una riduzione del 48 % degli esuberi preventivati, un incentivo di 65 mila euro per le uscite volontarie, la garanzia del ricorso agli ammortizzatori sociali e lo stop alle esternalizzazione della logistica.

Se appare positivo l’esito della contrattazione, con la limitazione dei danni prospettati, ci si trova nuovamente di fronte ad una consistente perdita dei posti di lavoro e Rifondazione Comunista condivide la preoccupazione per il futuro di questi lavoratori che, sempre più spesso, subiscono scelte industriali decise altrove. Sempre più le grandi multinazionali rispondono alle logiche della speculazione finanziaria, e dalle loro sedi in giro per il mondo decidono tagli al personale o delocalizzazioni per ottenere rimbalzi in borsa piuttosto che investire in ricerca e sviluppo.

Tali problematiche non riguardano solo la Berco, si pensi alla VM MOTORI di Cento, in cui si sta facendo cassa integrazione in modo massiccio da 10 mesi. Anche in questo caso Rifondazione Comunista condivide la richiesta dei sindacati della presentazione di un piano industriale da parte della FCA di Marchionne e di un esplicito intervento in tal senso da parte della Regione in modo che si stabilisca al più presto un piano per la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali.

L’attuale governo è incapace nel rispondere ai bisogni dei lavoratori, e togliere diritti a quest’ultimi non significa essere più competitivi. La vertenza Berco dimostra che l’unica strada percorribile per ottenere risultati è quella di essere uniti e disposti a lottare per i propri diritti e Rifondazione Comunista sarà sempre a fianco dei lavoratori nell’organizzazione di ogni singola vertenza.

Queste situazioni di crisi che attanagliano il ferrarese dimostrano come il Jobs Act non sia servito a creare occupazione, ma a rendere più ricattabile il lavoro, rendendolo più debole e frammentato. Ciò è avvenuto liberalizzando i licenziamenti individuali e collettivi, cancellando l’art.18, riducendo la durata degli ammortizzatori sociali e condannando i giovani alla massima precarietà con i voucher. Pertanto, Rifondazione Comunista lavorerà per unificare le lotte, anche in vista dei referendum Cgil su voucher e appalto della prossima primavera che rimettono al centro del dibattito il lavoro dal punto di vista dei lavoratori.

Stefania Soriani
Segretaria Provinciale PRC-Ferrara

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