Politica
22 Gennaio 2017
Il consigliere FdI lascia per impegni di lavoro: "Tra quattro anni tornerò a disposizione". Subentra il 'figlio d'arte' Alessandro Balboni

Spath si dimette dal consiglio: “Per etica personale e politica”

di Ruggero Veronese | 3 min

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Un cambio della guardia nel segno della continuità in Fratelli d’Italia: Paolo Spath ha infatti deciso di dimettersi dal consiglio comunale per potersi dedicare a tempo pieno alla professione medica, lasciando così il proprio posto ad Alessandro Balboni, figlio dello storico leader locale di Msi, An e FdI Alberto Balboni.

La decisione del resto era già nell’aria da qualche tempo: Spath, che a 27 anni ha iniziato a specializzazione in chirurgia cardiovascolare, oggi lavora all’ospedale Sant’Orsola di Bologna e la sua disponibilità di tempo a Ferrara si fa sempre più risicata. Da qui la decisione di passare il testimone a Balboni, di due anni più giovane e candidato alle ultime elezioni comunali con Fratelli d’Italia.

In quell’occasione il partito di Giorgia Meloni ottenne un seggio al consiglio comunale, assegnato al capolista Mauro Malaguti, che tuttavia pochi mesi dopo decise di farsi da parte e di cedere il posto al giovane Spath, coordinatore provinciale e volto emergente di FdI.

“Abbiamo trascorso 25 mesi facendo un’opposizione molto forte – è il bilancio dell’ex consigliere -, producendo 65 documenti al consiglio comunale e oltre 120 mozioni, molte delle quali approvate come l’obbligo di vaccinazione per i bambini delle scuole elementari. Dopo tanti anni siamo riusciti a trovare una collocazione alla rotonda per i Martiri delle Foibe: personalmente il momento di cui mi sento più orgoglioso e che possiamo lasciare al futuro di questa città”.

Al momento dei saluti Spath parla di scelta di responsabilità: “E’ stata una decisione difficile, soprattutto in questo momento in cui non è ‘di tendenza’ lasciare una poltrona, ma gli elettori meritano un consigliere a tempo pieno e lascio il mio posto in buone mani. E’ anche un segno di amore verso il partito e verso i pazienti, che meritano un impegno totale e totalizzante. Si tratta di una questione di etica personale e politica”.

L’ex consigliere conserverà comunque il ruolo dirigenziale nel partito – che richiede meno “presenza fisica” -, ma per qualche anno sarà fuori dai giochi elettorali: “La specializzazione dura cinque anni, e almeno per i primi quattro sarò a tempo pieno a Bologna. Finito il periodo di obblighi sarà il partito a capire se e per cosa vuole candidarmi. Io sarò a disposizione sia come consigliere comunale che per altri incarichi”.

Nel suo primo discorso da consigliere, Alessandro Balboni afferma che “a Ferrara la situazione non è delle più rosee: abbiamo problemi di amministrazione quotidiana e una giunta che si gira dall’altra parte per molti problemi, come la sicurezza. In questi anni sono stato molto attivo nel rapporto tra Comune e università e continuerò in questa direzione. Occorre integrare a Ferrara anche le risorse esterne come gli studenti fuori sede, che devono portare un contributo economico e civico”. A pochi metri di distanza, nelle retrovie, il padre Alberto si gode la scena: “Cercherò di tenere alto il nome del gruppo e anche il mio cognome – afferma il figlio -. Mio padre è un esempio sia nella vita che in politica”.

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