Attualità
18 Gennaio 2017
Una delegazione di Tartu in visita al sistema di integrazione per i richiedenti asilo

L’Estonia studia il modello di accoglienza ferrarese

di Redazione | 4 min

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Ferrara ha accolto martedì una delegazione di responsabili e operatrici di servizi sociali della municipalità di Tartu (Estonia), legata alla nostra città con un ‘patto di amicizia’, per approfondire il sistema ferrarese dell’accoglienza ed integrazione dei richiedenti protezione internazionale.

Un appuntamento operativo che nel rinsaldare le buone relazioni tra le due città europee vuole indagare uno dei fenomeni maggiormente rilevanti nell’agenda dell’Unione Europea, partendo dal dato di fatto e quotidiano del sistema di accoglienza ferrarese. Un appuntamento che assume ancora maggiore rilevanza dato che, nel secondo semestre 2017, l’Estonia assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea.

Nel saluto di benvenuto in municipio, l’assessora ai Servizi alla Persona Chiara Sapigni ha ricordato quanto i fenomeni globali (migrazioni, invecchiamento della popolazione, crisi economica) cambino velocemente il volto delle città ed occorra promuovere strategie di prossimità e collegamento tra persone e spazi urbani, per continuare ad essere comunità unite e sicure.

Il programma dei lavori ha previsto una visita ad alcune delle strutture dedicate alla prima e straordinaria accoglienza che viene disposta dalla prefettura nell’immediatezza dell’ingresso in Italia e gestita da Asp tramite apposita convenzione per la gestione dell’accoglienza straordinaria dei richiedenti protezione internazionale temporaneamente presenti sul territorio ferrarese.

“E’ stata occasione per monitorare il modello di accoglienza diffusa che in questi anni ha fatto di Ferrara un esempio di studio in Italia e in Europa” spiegano i responsabili. Il modello ferrarese per la prima e straordinaria accoglienza prevede una prima fase di accesso ad un micro-Hub provinciale (circa 65 posti letto) e strutture a carattere del tutto temporaneo, dove viene garantita un’accoglienza per periodi non superiori ai 60 giorni.

Successivamente si procede al ricollocamento dei beneficiari nelle diverse strutture di accoglienza a carattere comunitario e nelle civili abitazioni che sono state messe a disposizione. Nel primo periodo di accoglienza nel micro-hub vengono svolti gli accertamenti di screening di salute, raccolte le memorie personali per la presentazione della domanda di protezione internazionale e sottoscritti il patto ed il regolamento dell’accoglienza.

Attualmente nelle 64 strutture ed abitazioni di accoglienza straordinaria individuate (Cas), distribuite nei territori di Argenta, Berra, Bondeno, Cento, Codigoro, Comacchio, Copparo, Ferrara, Fiscaglia, Ostellato, Poggio Renatico, Ro, Sant’Agostino, Tresigallo, Vigarano Mainarda, e gestite dalle 14 organizzazioni de Terzo settore e del privato sociale ferrarese, sono accolti 821 richiedenti protezione internazionale. Un’accoglienza capillare resa possibile anche attraverso il coinvolgimento e la disponibilità di 14 dei 23 Comuni della provincia di Ferrara.

La delegazione estone ha visitato anche il Csii – centro servizi integrati per l’immigrazione. Il progetto di rilevanza sovra-distrettuale che vede il coinvolgimento dei 23 Comuni ferraresi  e che in accordo con questura, prefettura, Azienda Usl, centri per l’impiego di Ferrara, orienta i cittadini stranieri ed italiani ai servizi per territorio per migliorare l’integrazione sociale dei cittadini stranieri ed il regolare permanere sul territorio italiano.

Ulteriore tappa, è stata la visita all’ambulatorio medico, approntato da Azienda Usl e Caritas, dove un’equipe medico-infermieristica esegue i primi accertamenti sanitari di ciascun richiedente protezione internazionale prima dell’inserimento nelle strutture di accoglienza così da garantire la salute del singolo e delle collettività.

Dopo la visita ai centri di prima e straordinaria accoglienza, la delegazione ha visitato alcune delle strutture di accoglienza dello Sprar (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), di cui il Comune di Ferrara è titolare.

Il Comune di Ferrara è titolare di tre progettazioni: ordinari, in cui sono accolti 80 maschi adulti ed un nucleo familiare di 4 persone (una donna e i suoi tre figli maschi) provenienti dalla Siria; disagio mentale in cui sono accolti  8 maschi adulti; e 18 giovani tra cui minori stranieri non accompagnati e 6 neo-maggiorenni coinvolti in un percorsi di autonomia.

Nell’ambito dei tre progetti Sprar attivi, il Comune di Ferrara, con il coinvolgimento dei Comune di Argenta, Cento, Comacchio, Jolanda di Savoia, Fiscaglia, Masi Torello, Tresigallo, propone un modello di accoglienza diffusa ed integrata che vuole non solo evitare il formarsi di ghetti, ma attivare percorsi di conoscenza e reciprocità, nella consapevolezza che solo con piccoli e ridotti inserimenti sia possibile coinvolgere le comunità di quartiere in un percorso di integrazione e partecipazione, gestito da personale qualificato e multidisciplinare (educatori ed insegnanti, assistenti sociali, consulenti legali, mediatori linguistico-culturali psicologi e profili più amministrativi).

I progetti di accoglienza visitati sono finanziati dal Ministero dell’Interno attraverso il fondo nazionale politiche e servizi per l’asilo.

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