Politica
18 Gennaio 2017
Il consigliere economico del governo: "Non è colpa dei risparmiatori quello che è successo, se qualcuno li ha chiamati speculatori ha detto una sciocchezza"

Carife. Marattin: “Situazione delle quattro banche diversa da Mps”

di Redazione | 3 min

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“La differenza tra Mps e le altre quattro banche deriva dal fatto che Mps non è fallita”. Così Luigi Marattin – consigliere economico del governo ed ex assessore al bilancio a Ferrara – ha spiegato nella trasmissione Omnibus di La7 quella che i risparmiatori bruciati di Carife, Banca Marche, Etruria e Carichieti stanno percependo come una disparità di trattamento nella soluzione trovata per gli istituti finanziari.

In sostanza, il ragionamento è che per Mps il governo ha ideato una ricapitalizzazione preventiva proprio per evitare che il colosso di Siena arriva al fallimento, con tutto quel che ne consegue, mentre per Carife e le altre “erano tecnicamente fallite”. Ecco il perché del salva-banche, “se no l’alternativa era la liquidazione coatta, fuori tutti e per strada i dipendenti. In MPS non c’era quella roba lì. Era un’altra cosa. La legge dava due alternative: o chiudere i battenti e buttare tutti in mezzo alla strada o la scelta che è stata fatta”.

Marattin ha poi ribadito la propria posizione, ormai espressa più volte, su come si sia arrivati nel precipizio: “Le quattro banche sono la rappresentazione più evidente di un modo malato di gestire credito che fino a 20 anni fa era dominato da enti di diritto pubblico. Erano rappresentanti di un sistema di potere malato, intrecciato con le categorie economiche del territorio, che che allocavano credito per distribuire consenso e non su base di ragionamenti economici. In parte anche per Mps (ma tutto nasce da Antonventa). Gli azionisti – afferma, concordando in questo con un altro ospite della trasmissione, Nicola Rossi, presidente del consiglio di sorveglianza di Bpm) dovevano esercitare il potere di controllo, ma non è colpa dei risparmiatori quello che è successo. Se qualcuno li ha chiamati speculatori ha detto una sciocchezza, chiunque sia stato”.

Alla presidente delle Vittime del salva-bancheLetizia Giorgianni, che rilevava come le quattro banche fossero commissariate da anni e come in quel periodo ci sia stata una perdita patrimoniale rilevante, Marattin ha risposto che “Quando il commissario arriva in banca deve sistemare lo stato patrimoniale, se hai dato via per anni prestiti a cavolo per remunerare interssi di parte, può arrivare anche Superman ma il commissario non li fa più rientrare”.

Più perplessità invece per riparare il danno ai risparmiatori truffati: “Temo, e spero di essere smentito, che la dimostrazione della truffa non sia facile, perché ai risparmiatori veniva fatto firmare un prospetto di 50 pagine, spesso incosapevolmente. Far firmare un modulo del genere distoglie il problema”. Tra le soluzioni proposte, oltre a un prospetto molto più chiaro, ce n’è anche una decisamente pesante: “Perché non mettiamo una telecamera per registrare ogni volta che un dipendente della banca vende a un risparmiatore?”.

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