Economia e Lavoro
14 Gennaio 2017
Il punto della situazione e le prospettive di crescita per l'ortofrutta italiana

Cso Italy, “spingere l’acceleratore sul commercio mondiale”

di Redazione | 4 min

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Un inizio d’anno effervescente per Cso Italy: il Centro Servizi Ortofrutticoli presenta tutti i numeri dell’ortofrutta italiana, le tendenze e le prospettive di crescita.

“Alla luce dei tanti cambiamenti in atto negli ultimi mesi nel mondo, la fotografia del settore si può sintetizzare in tre punti – dichiara il presidente di Cso Italy Paolo Bruni – i consumi sono in crescita seppur lievemente; sono in atto profondi cambiamenti di stile di vita alimentare e le nuove tendenze sono sempre accompagnate dalla ricerca di salute e benessere attraverso il cibo; si produce molto ma il mercato diventa sempre più protezionistico e gli accordi commerciali fra Europa e resto del mondo subiscono spesso dei rallentamenti”.

“Non basta più solamente fare sistema, oggi – afferma Paolo Bruni – occorre una vera e propria pressione di rappresentatività dell’ortofrutta in Europa che tuteli i produttori ma anche i consumatori che potranno trarre beneficio da una politica agricola europea che difenda i consumi di ortofrutta, la sostenibilità ambientale, l’abbassamento delle emissioni di C02”.

“Occorre spingere l’acceleratore sui trattati di commercio mondiale – conclude il presidente di CSO Italy – per ampliare i nostri mercati di sbocco. Prioritario privilegiare gli accordi in ambito Ue e non per singolo Paese. In ogni caso diventa indispensabile un coordinamento europeo anche sostanziale. La Cina sarà fondamentale nei prossimi anni anche per l’ortofrutta e come CSO Italy abbiamo in corso un importante progetto europeo per promuovere l’export ortofrutticolo in quel Paese. Sarà fondamentale recuperare il mercato interno, attraverso un’efficace comunicazione e promozione dei prodotti Made in Italy. Serve, oggi più che mai, una struttura tecnica in grado di fornire supporto operativo per tutti questi interventi e il Cso noi pensiamo sia lo strumento ideale”.

Analizzando nel dettaglio i consumi di ortofrutta e i principali indicatori economici del settore, si evidenzia una ripresa degli acquisti di ortofrutta (+2%) da gennaio a novembre 2016 rispetto al pari periodo 2015, ma la crescita non compensa certamente il calo drammatico di acquisti dal 2000 al 2013 quando sono scesi da 9,5 a 7,6 milioni di tonnellate con un calo del 20%.

Oggi gli acquisti di ortofrutta si attestano su 8,1 milioni di tonnellate di cui 4,5 milioni di tonnellate di frutta e agrumi e 4,7 di verdura e ortaggi.
Crescono i consumi dei prodotti ad alto contenuto di innovazione (top performer: radicchi, insalate, mele, fragole, nettarine, meloni).

Dal 2000 al 2015 crescono del 44% i volumi di acquisto totali della Gdo, cala il dettaglio tradizionale e crescono del 35% i volumi di acquisto su canali diversi (gas, farmer market, e commerce, ecc). Le famiglie che acquistano più ortofrutta sono i single (261 kg/anno) e i bicomponenti (193 Kg/anno pro-capite).

Sul fronte delle esportazioni la crescita è costante con un +9% dal 2005 al 2015. Oggi l’Italia esporta 3,8 milioni di tonnellate di ortofrutta. L’import si ferma invece a 2,9 milioni di tonnellate, peraltro segnando nei primi 9 mesi del 2016 un calo del 7% sullo stesso periodo del 2015. Questo assicura il risultato positivo della bilancia commerciale.

“Sul fronte produttivo – dichiara Elisa Macchi, direttore di Cso Italy – l’annata si prospetta senz’altro migliore della precedente sia per le pere che per il kiwi grazie ad una offerta meno consistente ed una qualità dei prodotti ottimale, ma quello che mi preme sottolineare in questo contesto di visione più complessiva del settore, è l’importanza della qualità dei dati e dell’informazione che ne deriva. Abbiamo urgente necessità, come settore, di informazioni corrette per elaborare strategie. Il Cso possiede una base documentale unica in Italia supportata dalle informazioni dei Soci. Questo patrimonio di conoscenza è strategico e fondamentale per individuare la strada della crescita e non dobbiamo disperderlo”.

All’assise, a cui hanno partecipato numerosi e qualificati operatori dell’ortofrutta e della filiera ortofrutticola, era presente anche Paolo De Castro, coordinatore S&D Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale Parlamento Europeo che ha dichiarato: “I prossimi mesi vedono all’ordine del giorno dell’agenda europea importanti dossier. Sul versante interno, modifiche e miglioramento mirati alla semplificazione potranno ottenersi con il regolamento omnibus e la riforma Pac post-2020. Per quanto riguarda invece il versante esterno, dopo il congelamento del Ttip, è stata data un’importante accelerata agli altri accordi commerciali. Il Ceta, l’accordo commerciale con il Canada, sarà ratificato dal parlamento europeo a febbraio ed è in dirittura d’arrivo anche l’accordo con il Giappone. Infine nei prossimi mesi si avvieranno i negoziati con l’Australia e la Nuova Zelanda. Tutti questi accordi si riferiscono a mercati importanti per gli sbocchi commerciali italiani: sta ora al nostro settore ortofrutticolo essere in grado di fare sistema per saper cogliere al meglio tutte queste opportunità”.

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