Politica
10 Gennaio 2017
Documento sottoscritto da nove soggetti tra partiti politici, associazioni e sindacati: "Serve contrasto anche sul terreno della legalità"

L’appello delle ‘realtà democratiche’ ferraresi contro Casa Pound

di Redazione | 3 min

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img_5171-06-01-17-08-58Alle dure parole del sindaco Tiziano Tagliani contro Casa Pound, il cui blitz davanti alla sede di Camelot ha definito “eversione”, si aggiunge l’appello di condanna sottoscritto da partiti politici, associazioni e sindacati.

Il documento, firmato da Pd Ferrara, Psi, Arci, Cgil, Cisl e Uil, Anpi Legacoop Estense e Forum Terzo Settore sostiene che la manifestazione di venerdì 6 gennaio del gruppo di estrema destra sia stata “di carattere intimidatorio”.

“Questa associazione di matrice neofascista – si legge nel documento – ogni tanto compare, in diversi luoghi della città con apposizione di striscioni o manifesti  con messaggi  che, riprendendo   quanto già espresso dal  presidente della Regione Toscana Enrico Rossi,  ‘utilizzano la questione sociale in maniera opportunistica per affermare i propri veri valori, che sono quelli della xenofobia, dell”antisemitismo, del culto della razza e del nazionalismo esasperato. Un finto solidarismo che prolifera di ambiguità. Per contrastarlo sul terreno politico dobbiamo riappropriarci saldamente dei temi sociali, per non lasciare zone di sofferenza aperte alla penetrazione della propaganda neofascista’”.

“Tutto ciò – prosegue l’appello – va contrastato  anche sul terreno della legalità: ci sono leggi dello stato, come la legge Scelba e la legge Mancino, che si occupano espressamente dei reati di fascismo e apologia di fascismo e che vietano la ricostituzione di un partito fascista. Siamo sicuri che questi gruppi stanno agendo entro i limiti di legge? – chiedono i firmatari -. In parlamento è stata  presentata una proposta di legge, che chiediamo venga approvata il prima possibile, con cui si chiede che l’apologia di fascismo  diventi a pieno titolo una norma del codice penale; il passaggio avrebbe degli effetti pratici immediati, rendendo chiaramente sanzionabili una serie di fatti e comportamenti.  A questo proposito le realtà ferraresi  firmatarie, chiedono il rispetto della legalità, anche nella libertà di opinione, che non deve essere offensiva  e nel rispetto dei valori antifascisti.  Chi si riconosce in una Ferrara Democratica non accetta l’odio e la paura come strumenti di ricatto – conclude l’appello -.  W l’antifascismo”.

Dal canto suo la stessa Casa Pound interviene contro la maggioranza che ha proposto al sindaco una verifica sulla legalità dell’attività dell’organizzazione di estrema destra a Ferrara. “A quanto pare abbiamo urtato la loro sensibilità o forse toccato il vero nervo scoperto”, afferma Casa Pound che attacca ancora Camelot e il sistema di accoglienza migranti: “Sappiamo bene che Camelot costituisce fonte di business e ci chiediamo come mai, all’improvviso, la maggioranza si muova compatta allertando persino la magistratura, la stessa che sta indagando sulla cooperativa che agisce in regime di monopolio negli appalti (in realtà l’indagine, a quel che si sa, riguarda una dirigente comunale e un dirigente dell’Asp, non la coop, ndr), definendo un atto vile il nostro blitz del 6 gennaio. Riteniamo – concludono – che i veri atti vili siano le aggressioni che il nostro movimento subisce in tutta Italia, ultima quella di Firenze presso una libreria in cui si è sfiorata una strage ( non certo uno striscione con bandiere e fumogeni ), piuttosto che far subire ai ferraresi la delinquenza e gli illeciti che la manovalanza garantita da finti profughi produce, riducendo a ghetti intere zone della città, senza dimenticare che i veri discriminati sono gli italiani che non beneficiano degli stessi vantaggi e vengono sostenuti dalle nostre collette alimentari “.

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