Jolanda
9 Gennaio 2017
Manca il pm per un disguido interno alla procura, si ritorna in aula il 19 gennaio. Clienti Codacons critici verso l'associazione

Crac Mazzoni, ennesimo rinvio

di Daniele Oppo | 2 min

Leggi anche

25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Morì sul lavoro in Borgo Punta. Si attende l’udienza preliminare

Si attende la fissazione dell'udienza preliminare del processo per l'incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana, impegnato in un cantiere per la ristrutturazione col Superbonus 110% di un palazzo in via Borgo Punta, al civico 187

Sobbe (La Nena): “L’idrovia così com’è stata pensata non si farà mai”

"L'idrovia così com'è stata pensata non si farà mai, non sarà mai effettivamente funzionante e sfido chiunque a pensare che le navi di IV classe europee possano passare sotto il ponte di San Giorgio". A dirlo, durante la IV commissione presieduta da Tommaso Mantovani (M5S) è Georg Sobbe titolare de La Nena sas

Jolanda di Savoia. Ennesimo rinvio, questa volta perché manca il pm titolare del fascicolo intenzionato a replicare alle conclusioni delle difese, nel processo per la maxi truffa dell’ex broker Raffaele Mazzoni.

Un disguido tutto interno alla procura ha portato all’assenza del pm Nicola Proto – oggi in servizio alla Corte d’Appello di Bologna -, che ha seguito l’indagine e poi il processo fin dai suoi albori, che aveva espresso la volontà replicare a questioni di diritto avanzate dalle difese durante le arringhe. Il giudice Debora Landolfi, dopo aver ascoltato la ‘giustificazione’ del pm arrivato in sostituzione – Stefano Longhi – e le istanze di alcune parti civili sulla necessità di quelle repliche, ha accordato un altro rinvio, l’ennesimo, questa volta dai termini molto contenuti: tutti di nuovo in aula il pomeriggio del 19 gennaio, quando finalmente dovrebbe arrivare anche la sentenza.

Mazzoni, ex promotore finanziario di Banca Mediolanum (che in udienza è sia parte civile come parte offesa che responsabile civile) è a processo per una truffa da circa 11 milioni di euro e per abusivismo finanziario, su di lui pende una richiesta di condanna della procura a 9 anni di reclusione.

L’annuncio di un altro slittamento ha portato qualche malumore tra il pubblico dei risparmiatori truffati, qualcuno dice “basta” a voce alta, poi è lo stesso giudice – e in seguito anche gli avvocati di parte civile – a spiegare che si tratta di un rinvio anche nel loro interesse.

Fuori dall’aula non mancano però altri malumori, in particolare verso il Codacons, l’associazione dei consumatori che rappresenta molti dei truffati a processo. “Mancano i rapporti, l’avvocato non si fa mai vedere, non risponde – lamentano Dina e Paolo, marito e moglie -. La prima volta che ci siamo visti tutti insieme a Jolanda, quattro anni fa, ci aveva detto entro l’anno avremo rivisto tutti i soldi. Il Codacons deve cambiare il tipo di rapporti con i clienti”. Non mancano parole dure contro Mazzoni, a cui vanno auguri non certo benevoli e sul quale il signor Paolo fa un’amarissima constatazione: “Se avesse avuto bisogno di un rene glielo avrei dato talmente era bravo a circuirci”.

A provare a mettere una ‘pezza’ al malumore è l’avvocato Beatrice Capri, che ha sostituito in udienza il collega Bruno Barbieri: “Comprendiamo, ma il risparmiatore deve capire che ci sono dei tempi processuali che vanno rispettati: il rinvio è necessario per approfondire questioni di diritto. Difendiamo tante persone, siamo sempre presenti. Molto spesso il cliente non ha una visione a 360 gradi dell’attività svolta, forse si tratta di uno sfogo perché oggi ci si aspettava la sentenza”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com