Politica
8 Gennaio 2017
Il capogruppo della Lega Nord in Regione chiede interventi più duri dopo il grave episodio accaduto a Ostellato

Bracconieri minacciano pescatori, Fabbri: “È un’organizzazione mafiosa”

di Redazione | 2 min

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admin-ajax (2)«Occorre contrastare il bracconaggio con tutti gli strumenti a disposizione, sia a livello regionale che nazionale. Quella dei bracconieri (principalmente provenienti dall’Est europeo) ha tutte le caratteristiche di un’organizzazione di stampo mafioso.» Non ha dubbi, il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, nel sostenere che occorre passare all’azione con strumenti diversi. In particolare, dopo gli ultimi accadimenti avvenuti ad Ostellato dove alcuni pescatori sono stati minacciati da bracconieri, i quali hanno inoltre esploso colpi di arma da fuoco. Segno evidente dello squilibrio in campo, tra le associazioni di pescatori sportive, che agiscono in chiave preventiva, e gente senza scrupoli, che minaccia anche a mano armata.

«Un fatto inaccettabile e gravissimo – sottolinea Fabbri – che indica chiaramente come questo fenomeno dei pescatori di frodo sia totalmente fuori controllo. Le forze dell’ordine devono poter intervenire con nuovi strumenti e, per consentire un contrasto efficace al bracconaggio, è necessario agire sul piano normativo, sia a livello regionale che nazionale.»

La Lega Nord, in Regione ER ha ottenuto un inasprimento delle sanzioni contro i pescatori di frodo, responsabili del depauperamento ittico e dell’ecosistema dei fiumi, ma vorrebbe si facesse di più. «L’esempio di quello che intendiamo – continua Alan Fabbri – lo abbiamo visto a Lodi, dove, con un’operazione capillare, si è messo in pratica forse per la prima volta il resto di bracconaggio». Con sei cittadini romeni denunciati per “bracconaggio ittico” dal Corpo forestale dello Stato. «Bisogna fare approvare al più presto un progetto di legge in Regione – continua Alan Fabbri – che riprenda gli accorgimenti già segnalati dal comandante della Polizia provinciale di Ferrara, Claudio Castagnoli. Intanto, si potrebbe cominciare con il non rilasciare più licenze per la pesca professionale nelle acque interne. Perché già questo eviterebbe a molti stranieri senza scrupoli di potersi proteggere sotto questo ombrello protettivo.» L’intervento deve avere carattere d’urgenza, fa capire il capogruppo leghista, perché «ogni giorno perduto rappresenta un regalo ai bracconieri dell’est.»

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