Economia e Lavoro
5 Gennaio 2017
Alla fine della procedura rimarranno 500 dipendenti, come richiesto dal compratore Bper

Accordo Carife: “Ora la banca ha una prospettiva”

di Redazione | 3 min

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carife-accordo-1di Marcello Celeghini

È passato con soli dodici voti contrari, mercoledì pomeriggio durante l’assemblea dei dipendenti di Carife, l’accordo sindacale ottenuto dopo una lunga trattativa con l’azienda per il contenimento dei licenziamenti previsti per l’operazione di vendita della ex banca cittadina.

Gli esodi volontari saranno compresi tra le 300 e le 350 unità e diversi saranno gli incentivi messi in campo per arrivare a questo numero in tempi davvero strettissimi. Il termine, entro il quale dovranno pervenire almeno 300 domande di esodo, è infatti fissato per il prossimo 19 gennaio. Per raggiungere il numero previsto nell’accordo, tre sono le opzioni messe in campo: 94 dipendenti,  non lontani alla pensione, potranno accedere ad un fondo che gli erogherà una sorta di prepensionamento fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici. Ci saranno poi altre due opzioni per garantire la volontarietà degli esodi. La prima è sotto forma di un incentivo secco di 48 mensilità con una tassazione vantaggiosa (non oltre il 30%), la seconda invece garantirà da subito 40 mensilità più il 70% dello stipendio per 24 mesi.

“Un risultato che dà una prospettiva importante”. Questo è il commento a caldo delle sigle sindacali coinvolte nella trattativa e presenti in Fiera a spiegare agli oltre 650 dipendenti Carife convenuti i termini dell’accordo. “Se l’accordo non passava, la partita sul salvataggio di Carife,  probabilmente sarebbe finita qui, con danni assai maggiori- rivela il segretario generale della Fabi,  Attilio Granelli-. In questo modo diamo la possibilità al compratore di farsi avanti e acquisire la banca entro il primo trimestre di quest’anno. Il nostro compito sarà ora di vigilare affinché l’accordo venga applicato al meglio in ogni sua clausola. L’unica preoccupazione ora riguarda i tempi stretti entro cui dovrebbero arrivare le domande volontarie per accedere agli ammortizzatori. Ci impegniamo a chiedere un allungamento dei tempi in questa fase per dare la possibilità ai lavoratori interessati di fare con calma la loro scelta”. Una scelta che dagli umori che si respiravano alla fine dell’assemblea,  per alcuni è già chiara e che, grazie agli ammortizzatori messi a disposizione,  potrà dare il tempo necessario per trovarsi una nuova occupazione o, in molti casi, mettersi in proprio avviando un’attività, magari andando a pescare qualche sogno per troppo tempo chiuso dentro ad un cassetto.

Alessandro Castaldi

(foto di Alessandro Castaldi)

“Ora – spiega Mauro Fanan della First Cisl- sarà compito dell’azienda organizzare, nei prossimi giorni, le modalità per presentare le domande di accesso agli esodi volontari. Alla fine della procedura rimarranno circa cinquecento dipendenti , così come richiesto dal compratore, e finalmente potrà dirsi conclusa questa agonia della banca ferrarese. Dopo l’acquisto ovviamente non è certo che rimanga neppure il nome ‘Carife’, poiché a livello di marketing è un nome troppo pesante da sostenere dopo l’esposizione mediatica di questi anni”.

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