di Giuseppe Malatesta
Mesola. Dopo Cavarzere e Goro, tocca ora a Mesola affrontare i problemi della famiglia Maniero, accolta nel ferrarese dopo il tormentato procedimento di sfratto che li ha costretti a lasciare la cittadina veneta. Presi in carico nel primissimo periodo dalle cooperative di pesca, i Maniero hanno ottenuto un alloggio a canone gratuito messo a disposizione nel comune di Mesola da una cittadina gorese e un aiuto economico in attesa di una nuova occupazione in zona per il capofamiglia.
Dovrebbero essere proprio le coop, spiega ora il sindaco di Mesola Gianni Padovani, a fronteggiare una prima richiesta dalla famiglia, relativa ai bisogni educativi dei quattro figli minori. “Ancor prima che i bambini iniziassero a frequentare le lezioni – racconta – i genitori hanno chiesto di predisporre ore (e insegnanti) di sostegno per i loro figli. Una richiesta che il l’istituto comprensivo ha girato a noi”.
In questi casi infatti, a fronte di un numero insufficiente di ore dedicate al sostegno e alle limitate risorse ministeriali in termini di personale, l’ente comunale subentra con educatori comunali direttamente assunti e impiegati accanto agli insegnanti di ruolo.
“Purtroppo però, il nostro Comune ha già destinato il massimo delle risorse al potenziamento del sostegno didattico, incrementando tra l’altro la copertura finanziaria rispetto allo scorso anno scolastico e coprendo ulteriori 4 ore settimanali”.
Nel caso specifico, a subentrare è anche un discorso legato ad una sorta di “responsabilità sociale” dei nuovi arrivati. “Quello dei goresi è stato un gesto di solidarietà encomiabile – puntualizza Padovani – ma grandi e piccole difficoltà di gestione non possono ricadere né su questa amministrazione, che non è promotrice dell’iniziativa di accoglienza, né sulla famiglia stessa”.
Su quali siano gli attori da chiamare in causa, Padovani non esita a chiarire il suo punto di vista. “È necessario ancora il sostegno dei rappresentanti delle cooperative di Goro, che non ho ancora incontrato. Sono sicuro, conoscendoli e considerata la loro risaputa generosità, che non mancheranno di sopperire a questo bisogno che riguarda da vicino i più giovani componenti della famiglia”.
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