Eventi e cultura
18 Dicembre 2016
Tagliani: “I centenari non sono fatti per rispolverare la memoria ma per guardare avanti e assumere responsabilità verso il futuro”

Passeggiare per Ferrara 500 anni dopo Biagio Rossetti

di Redazione | 3 min

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di Lucia Bianchini

“Vorrei che rivedendo queste immagini, ripensando a questo film quando passeggiate per Ferrara non vediate più solo muri, solo edifici ma pensiate a pezzi di storia. Rossetti ci ha lasciato una città straordinaria, che è stata capitale, e speriamo che se lo ricordi”. Queste le parole di Carlo Magri, autore del video ‘Omaggio a Biagio Rossetti’ proiettato al cinema Boldini nel pomeriggio di sabato 17 dicembre, in occasione delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte del grande architetto, promosse dal ‘Comitato tecnico- scientifico per le celebrazioni del cinquecentenario dalla morte di Biagio Rossetti’ .

Insieme al video di Magri è stato proiettato  il  filmato Fausto Benini “Ferrara prima città moderna”, recentemente riscoperto nella cineteca cittadina, prodotto da Este Film nel 1962 e pubblicato due anni dopo l’uscita del monumentale volume di Bruno Zevi su Biagio Rossetti edito da Einaudi e che rese l’architetto noto a livello internazionale e rilanciò Ferrara e le sue architetture: il film risente molto di quel libro- ha spiegato Francesco Ceccarelli, presidente del Comitato per le celebrazioni rossettiane-, addirittura la voce narrante racconta brani ripresi dall’opera di Zevi.

“Questo film è uno dei pochissimi film di urbanistica dell’Italia del dopoguerra – ha proseguito Ceccarelli-, è più di un documentario, va verso la nostra attuale capacità di lettura delle città. Si possono vedere ricostruzioni animate che all’epoca erano molto rare per opere di questo tipo; il filmato fu girato come un momento di intervallo al cinema in attesa del film”.

Quella di Magri è una vera e propria passeggiata attraverso i luoghi rossettiani e la loro trasposizione cinematografica da parte di vari registi: da corso Ercole I d’Este, le Mura, la Certosa Monumentale, Piazza Ariostea,  tappe contrassegnate da immagini aeree dei palazzi ottenute con Google View 3D da Paolo Sturla Avogadri, questo per richiamare le immagini aeree del film di Benini.

“Ho privilegiato le riprese in esterna, più facilmente riconoscibili ed ho saltato molti film- ha spiegato Magri-, soprattutto i documentari, scegliendo le opere che hanno usato le scenografie vere, ho tolto i film in cui le scene di Ferrara sono state ricostruite, ad esempio ‘La lunga notte del ‘43’, in cui la scena del fossato del Castello visto dalla farmacia è stata ricostruita a Roma”.

Molti sono stati i registi che hanno scelto l’Addizione Erculea come sfondo per i loro film, in particolar modo il Quadrivio, di cui rimangono scene iconiche: la serie tv del 2009 ‘Nebbie e delitti’, ‘Gli occhiali d’oro’ di Giuliano Montaldo del 1987, “Cronaca di un amore” di Michelangelo Antonioni,  fino all’indimenticabile “Il giardino dei Finzi-Contini” di Vittorio De Sica, che immaginava il cancello della ‘Magna Domus’, la casa di Alberto e Micol, in uno dei cancelli del parco Massari che danno su corso Ercole I.

“È un momento per valorizzare i luoghi di Rossetti di questa città e la conoscenza di questo artista per cittadini, studenti e turisti- ha affermato il sindaco Tiziano Tagliani-. Oggi abbiamo l’occasione straordinaria di vedere un filmato che ci riporterà indietro agli anni’60 e credo che la città tragga beneficio dal ripristino della conoscenza e dalle emozioni che questi luoghi, che meglio identificano l’anima rinascimentale di Ferrara, continuano a suscitare. I centenari non sono fatti per rispolverare la memoria ma per guardare avanti e assumere responsabilità verso il futuro, per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico. Quella di oggi è la terza iniziativa legata alle celebrazioni su Biagio Rossetti: le proposte del  Comitato  vanno dai convegni scientifici e accademici ai momenti in cui si vedranno con gli studenti i cantieri di restauro dei vari palazzi rossettiani dopo il sisma del 2012, vedendo da vicino absidi e cornicioni in restauro”.

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