Attualità
9 Dicembre 2016
L’arcivescovo Negri: “Possiate trasmettere la grandezza della vostra vocazione”

Quattro nuovi sacerdoti entrano in diocesi

di Redazione | 2 min

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di Cecilia Gallotta

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“La vocazione è una chiamata che si rivolge alla gratuità del nostro cuore”, afferma il vescovo poco prima dell’ordinazione, creando un intenso parallelismo con la vita interiore di ciascuno di noi.

“Ognuno di noi nella propria vita può riflettere sull’effettiva gratuità con cui sta vivendo la propria personale vocazione. E’ la gratuità con cui si accetta una vocazione, che dà a colui che l’accetta la completa pienezza e realizzazione: e non sono forse due cose a cui tutti quanti aspiriamo più di ogni altra?”. Con questo interrogativo mons. Negri invita e presenta gli ordinandi, “la cui disponibilità, che va al di là della comprensione altrui, è qualcosa da ammirare e a cui mirare”.

I diaconi, ministri di ordine immediatamente inferiore ai sacerdoti, sono ufficialmente abilitati all’esercizio dopo aver ricevuto la stola, caratteristica veste dai contorni dorati, e la mozzetta, la tradizionale mantella corta tipica del sacerdote. Il diacono può assistere ad esercizi di culto quali la distribuzione dell’Eucarestia, la predicazione, l’amministrazione del Battesimo.

“L’atteggiamento con cui stiamo vivendo questo momento storico – riprende Negri – è la volontà di affermare la propria vita facendola in qualche modo prevalere sugli altri. Anche la Chiesa rischia di essere dilaniata al suo interno seguendo questo principio, in una guerra fra diritti che non ha nulla a che vedere con la vocazione”.

“Mi aspetto da voi – prosegue il vescovo rivolgendosi ai neo-diaconi – per l’onore che ricevete di sentirvi i rappresentanti del vescovo, nel senso che mi rendete presente. Credo che la Chiesa abbia bisogno di qualcuno che viva il riferimento al vescovo con la sostanza, con la sincerità e la forza che solo una vera vocazione può avere, e non con una formalità che inevitabilmente porta a dissidi e conflitti. La gente che avete davanti sarà vostra, non perché la dominiate, ma perché possiate dare l’esempio e trasmettere anche nella loro vita la grandezza della vostra vocazione”.

Con questo riferimento al mondo interno ed esterno alla Chiesa, mons. Negri dà il proprio contributo “per scrivere una pagina buona e sana della storia che non è solo nostra, ma è di tutta l’umanità”.

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