Aveva cercato di scippare un’anziana e, una volta fermata dalla polizia, si era giustificata dicendo che le servivano soldi, “perchè sono disoccupata, ho perso il lavoro e sono disperata”. Motivazioni che non hanno convinto il giudice Alessandra Testoni, che l’ha condannata alla pena di un anno e 8 mesi, anche se la difesa – rappresentata dall’avvocato Alessandro Gabellone – ha ottenuto la riqualificazione del capo di imputazione da furto con strappo a furto tentato e non consumato.
Quel giorno, lo scorso 14 agosto, Graziella Villani, 52 anni, incensurata, originaria di Galliera (Bo) ma residente a Ferrara, si era avvicinata in via Pavone in bici a una signora di 82 anni che tornava a casa dopo essere stata al supermercato, le aveva strappato la borsa della spesa e la borsetta con soldi e documenti.
Ma la sua fuga era durata pochissimo, perché l’anziana, perdendo l’equilibrio durante lo scippo, si era aggrappata a lei per non cadere a terra e questo aveva rallentato la sua corsa, permettendo ad alcuni residenti di intervenire e bloccarla. E così gli agenti delle volanti della Polizia di Stato l’hanno arrestata in flagranza di reato per furto aggravato (dallo ‘strappo’ e dal fatto che sia stato commesso nei confronti di un’anziana).
In sede di direttissima confessò al giudice di averlo fatto perché spinta dalla necessità. Ma su di lei pendono altri due procedimenti, ancora in fase di indagini, per reati dello stesso tipo. Di cui uno compiuto pochi giorni prima. Era il 10 agosto e, secondo quanto rilevato dai carabinieri, mentre si trovava in via Leopardi la Villani colpì una pensionata di 91 anni alla testa con una catena antifurto per biciclette, per sottrarle la borsetta contenente solo poche decine di euro. La vittima dovette anche ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso. In seguito a quellìepisodio, la 52enne venne arrestata. In questi altri due casi le imputazioni parlano di rapina (una tentata e una consumata) con l’aggravante della destrezza e della minorata difesa delle vittime.
Ora dovrà pensare all’eventuale appello. Le motivazioni della sentenza sono attese tra 90 giorni.
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