Argenta. Importante conferenza ieri al polo scolastico di Argenta-Portomaggiore sul diritto di voto alle donne: una conquista del 2 giugno 1946, in seguito a lunghi anni di lotte e di tentativi di ottenerlo da parte dell’elettorato femminile.
Presenti il dirigente scolastico Francesco Borciani, Giulia Cillani assessore alla cultura del Comune di Argenta, Biagia Cobianchi, responsabile del coordinamento donne Spi-Cgil Ferrara e Anna Quarzi direttrice dell’Istituto di storia contemporanea di Ferrara.
Le relatrici raccontano, dopo una approfondita ricerca avvenuta tramite interviste somministrate alle ‘ragazze’ ferraresi del 1946, che le donne dell’epoca votavano con la propria testa secondo la propria volontà, senza farsi influenzare dalle ‘pressioni’ di mariti, padri, suoceri, fratelli ecc.. Per l’occasione si facevano cucire abiti su misura, ricavati spesso dai paracaduti degli alleati, si truccavano e agghindavano per l’occasione e si recavano alle urne consce di aver contribuito ad indirizzare il Paese verso una ‘giusta’ direzione. Simpatica ed emozionante testimonianza della signora Livilla di ‘borgo confina’, che racconta di come abbia vissuto e sentito il diritto di voto, una possibilità in più, una speranza per le donne dopo anni di guerre e di sofferenze. La mattina del voto partì a piedi per andare a votare ad Argenta, molto presto, con la madre, il padre e le sorelle, indossando l’unico vestito ‘buono’, felice e sorridente. Al seggio trovò una lunga fila che arrivava fino alla strada. Attese tutta la mattina per votare, scherzando e chiacchierando con ilarità, timorosa di sbagliare, ma felice del neo-diritto acquisito. Altra testimonianza di un alunna dell’Ipsia indirizzo socio-sanitario Valentina, che nel 2016 ha votato per la prima volta, percependo il diritto di voto con soggezione, timore di sbagliare in una sede di seggio praticamente vuota. Tante differenze dal 1946 al 2016, ma con la consapevolezza da parte di tutte le ‘ragazze’, che il diritto di voto è una conquista, un diritto, un dovere civico da non sottovalutare, ma da esercitare con cura.
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