Argenta
8 Dicembre 2016
Importante conferenza ieri al polo scolastico di Argenta-Portomaggiore

Il voto alle donne raccontato agli studenti

di Redazione | 2 min

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Operaio con 10 chili di hashish in auto, oltre quattro anni e mezzo di pena

Il gup Carlo Negri del tribunale di Ferrara ha inflitto - dietro rito abbreviato - 4 anni e 8 mesi di pena, oltre che 20.000 euro di multa, all'operaio di 51 anni, originario di Portomaggiore, arrestato lo scorso ottobre dai carabinieri di Bologna Centro dopo essere stato trovato in possesso di 10 chili di hashish e 156 grammi di cocaina.

Un parco per ricordare la fine del matrimonio riparatore

Alle ore 10 di venerdì 19 aprile verrà ufficialmente intitolato il parco pubblico di via Montanari a Santa Maria Codifiume con il nuovo nome: “5 agosto 1981”. Il nome scelto richiama la data nella quale vennero abrogati il matrimonio riparatore

image-05-12-16-12-14-5Argenta. Importante conferenza ieri al polo scolastico di Argenta-Portomaggiore sul diritto di voto alle donne: una conquista del 2 giugno 1946, in seguito a  lunghi anni di lotte e di tentativi di ottenerlo da parte dell’elettorato femminile.

Presenti il dirigente scolastico Francesco Borciani, Giulia Cillani  assessore alla cultura del Comune di Argenta, Biagia Cobianchi, responsabile del coordinamento donne Spi-Cgil Ferrara e Anna Quarzi direttrice dell’Istituto di storia contemporanea di Ferrara.

Le relatrici raccontano, dopo una approfondita ricerca avvenuta  tramite interviste somministrate alle ‘ragazze’ ferraresi del 1946, che le donne dell’epoca votavano con la propria testa secondo la propria volontà, senza farsi influenzare dalle ‘pressioni’ di mariti, padri, suoceri, fratelli ecc.. Per l’occasione si facevano cucire abiti su misura, ricavati spesso dai paracaduti degli alleati, si truccavano e agghindavano per l’occasione e si recavano alle urne consce di aver contribuito ad indirizzare il Paese verso una ‘giusta’ direzione.  Simpatica ed emozionante testimonianza della signora Livilla di ‘borgo confina’, che racconta di come abbia vissuto e sentito  il diritto di voto, una possibilità in più, una speranza per le donne dopo anni di guerre e di sofferenze. La mattina del voto partì a piedi per andare a votare ad Argenta, molto presto, con la madre, il padre e le sorelle, indossando l’unico vestito ‘buono’, felice e sorridente. Al seggio trovò una lunga fila che arrivava fino alla strada. Attese tutta la mattina per votare, scherzando e chiacchierando con ilarità, timorosa di sbagliare, ma felice del neo-diritto acquisito. Altra testimonianza di un alunna dell’Ipsia indirizzo socio-sanitario Valentina, che nel 2016 ha votato per la prima volta, percependo il diritto di voto con soggezione, timore di sbagliare in una sede di seggio praticamente vuota. Tante differenze dal 1946 al 2016, ma con la consapevolezza da parte di tutte le ‘ragazze’, che il diritto di voto è una conquista, un diritto, un dovere civico da non sottovalutare, ma da esercitare con  cura.

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