di Giuseppe Malatesta
Goro. Nuovi migranti alle porte di Goro. Indiscrezioni confermano la possibilità di un nuovo capitolo dell’accoglienza, a due passi da quella Gorino che poche settimane fa alzava le barricate. Placati gli animi, i promotori di questa imminente operazione sarebbero proprio alcuni di quelli che scesero in strada, compresi alcuni soci pescatori delle cooperative locali, in accordo con l’amministrazione comunale.
Questa speciale legge del contrappasso che disegna un nuovo volto per Goro è probabilmente il risultato degli incontri voluti fortemente dal sindaco Diego Viviani, che dopo il fattaccio si è proficuamente confrontato con i protagonisti delle categorie produttive goresi: pescatori e imprenditori che verosimilmente rappresentano a loro volta la poco numerosa popolazione della cittadina, non coinvolta direttamente nelle tavole rotonde e secondo le percezioni ancora insofferente all’idea dell’accoglienza. “Solo, e ripeto solo, se i miei cittadini saranno pronti” diceva Viviani un mese fa esatto ai microfoni di Raiuno.
I tempi sono perciò probabilmente maturi, e a suggerire il coinvolgimento delle coop è il fatto che le soluzioni abitative messe a disposizione sarebbero direttamente riconducibili a proprietà Copego (Consorzio Pescatori Goro) e a locali della ex capitaneria di porto. Animi rabboniti, quelli dei pescatori, da pressioni ‘bolognesi’ che li terrebbero da tempo in scacco con quello che i più audaci avevano già definito il “gentile ricatto delle istituzioni”.
La stabilità dell’economia locale e la buona salute della sacca in cambio di collaborazione sulla questione migranti. Una collaborazione, così posta, alquanto forzata ma ormai sempre più prossima a concretizzarsi.
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