Politica
1 Dicembre 2016
Interrogazione di Talmelli (Pd) sull'organizzazione e importanza della giornata del 1° dicembre

Lotta all’Aids, “coinvolgere anche le agenzie educative”

di Redazione | 3 min

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writeaids (7)Oggi si celebra la giornata mondiale della lotta contro l’Aids che ricorre ogni anno il 1° dicembre dal 2008. Lo scopo dell’iniziativa è far arrivare il messaggio di prevenzione anche fuori dall’ambito sanitario, per questo si tengono nella città estense diverse iniziative di sensibilizzazione della popolazione giovanile, con il coinvolgimento di molti studenti delle scuole secondarie.

“Quest’anno la volontà è stata quelli di unire le forze realizzando un progetto comune – ricorda il consigliere comunale Pd Alessandro Talmelli – che vede la collaborazione tra Commissione Interaziendale per la Lotta all’Aids, costituita da professionisti della Azienda Ospedaliero-Universitaria, Azienda Usl e Avis Ferrara, l’associazione Circomassimo-Arcigay e Arcilesbica Ferrara e Farmacie Comunali Ferrara con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Regione Emilia Romagna”.

L’organizzazione della giornata è proprio al centro di una interrogazione di Talmelli che chiede al sindaco Tiziano Tagliani “se siano state coinvolte le maggiori ‘agenzie educative’, in particolare le associazioni familiari, genitoriali e quelle che, tra i propri principi iscritti in statuto, prevedono la promozione della prevenzione e dell’accoglienza della vita”. E, se no, “se ne chiede il loro coinvolgimento per le prossime edizioni a partire da quella del 2017”.

Alessandro Talmelli

Alessandro Talmelli

Il consigliere Pd chiede anche “i dati riportati durante queste giornate”, rappresentando oltre il dato epidemiologico, “anche lo storico delle azioni intraprese, invitando durante una seduta della commissione consiliare competente l’Uo delle malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera, il Servizio Dipendenze Patologiche Ausl e l’Avis provinciale”.

I numeri parlano già chiaro. “A più di 30 anni dalla sua comparsa, l’infezione da Hiv/Aids continua ad essere un problema sanitario importante: secondo i dati riferiti al 2014, infatti, ogni anno in Italia vi sono circa 3.500 nuove diagnosi di cui 400 solo nella nostra Regione – rendiconta Talmelli, anche a livello locale -; a Ferrara nel 2014 si sono registrati 29 nuovi casi che si aggiungono ai circa 600 pazienti seguiti dall’Ambulatorio Hiv-Aids del servizio malattie infettive dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara con un costo di quasi 4 milioni di euro a carico del servizio sanitario pubblico”.

Il rapporto di fine 2014 della Regione Emilia Romagna evidenzia come solo nell’11% dei casi, il test è stato eseguito perché la persona si è resa conto di aver tenuto comportamenti a rischio, mentre il 39,9% aveva già sintomi significativi. La modalità di trasmissione principale si conferma essere quella sessuale: negli otto anni di osservazione ha raggiunto l’86,1% di tutte le diagnosi di Hiv (e il 92% nel solo 2014), e il 42% è dovuta a rapporti eterosessuali non protetti e il 50% a rapporti omosessuali o bisessuali. Il maggior numero di casi è nella fascia di età 25-45 anni, con un critico incremento nella fascia 20-25 anni.

“Il tema della prevenzione rimane, quindi, il cardine per il controllo della diffusione della infezione” conclude Talmelli che, ribadendo “l’esigenza di una maggiore informazione e incisività delle azioni”, intende “confermare l’attenzione che l’amministrazione cittadina pone verso la costruzione di una comunità educante, ovvero riconoscere che vi è una responsabilità diffusa verso le giovani generazioni e che tale responsabilità viene assunta dalla forza e dalla qualità dei legami che tengono insieme una comunità”.

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