Comacchio
20 Novembre 2016
Pomeriggio di festa nella parrocchia di Vaccolino

La comunità incontra i richiedenti asilo

di Redazione | 2 min

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vaccolinoVaccolino. Assieme per un pomeriggio, i richiedenti e titolari di protezione internazionale e i giovani che frequentano il catechismo presso la chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo a Vaccolino hanno potuto incontrarsi per raccontarsi le reciproche esperienze e condividere una merenda aperta anche ai familiari e agli abitanti che hanno raccolto l’invito del parroco per partecipare a questo momento di scambio.

Organizzata dalla chiesa parrocchiale di Vaccolino in collaborazione con Camelot, l’iniziativa ha voluto far conoscere alla comunità i ragazzi che sono ospitati a Vaccolino nel centro di accoglienza straordinaria gestito dalla cooperativa, in quanto componente dell’associazione temporanea di imprese a cui l’Azienda Servizi alla Persona – Asp di Ferrara ha affidato il servizio.

Da maggio 2016 la struttura accoglie 16 uomini provenienti da Costa D’Avorio, Eritrea, Guinea, Mali, Nigeria e Senegal.

Gli operatori di Camelot hanno spiegato che, fin dal loro arrivo a Vaccolino, oltre all’alloggio, vengono garantiti loro vitto, assistenza legale e sanitaria, lezioni di italiano e servizi di mediazione culturale per facilitare una comunicazione condivisa all’interno della casa e supportarli nelle modalità di relazione con la comunità che li circonda. Inoltre stanno frequentando corsi di formazione per l’avviamento al lavoro.

Per lo sviluppo del progetto, Camelot mette a disposizione educatori e operatori sociali che frequentano quotidianamente la casa, incontrano i ragazzi e monitorano che le buone norme di convivenza interna e con gli abitanti vengano rispettate, insegnanti di italiano per stranieri e consulenti legali che raccolgono la storia di ragazzi, forniscono un supporto nella ricostruzione documentale e li assistono nel percorso fino all’audizione con la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.

Alcuni abitanti si sono già resi disponibili per offrire lezioni di italiano, che si andrebbero ad aggiungere a quelle già previste dal progetto. I profughi, a loro volta, hanno partecipato alle attività di volontariato dell’associazione Buonincontro per la risistemazione del centro di aggregazione e la distribuzione di abiti usati a persone bisognose.

Il pomeriggio di incontro con la comunità, è stato, per tutti coloro che hanno partecipato, l’occasione di conoscere i ragazzi accolti nella struttura e gli operatori di Camelot che li seguono, e fare assieme a loro una merenda a base di cibi della tradizione dei paesi dei beneficiari accolti.

E’ stata inoltre allestita la mostra Ri-Scatti che espone le fotografie su Ferrara e dintorni realizzate da richiedenti e titolari di protezione internazionale.

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