Copparo
15 Novembre 2016
L'azienda presenta il piano industriale con 365 esuberi. I sindacati ne rigettano i contenuti e avanzano controproposte

Fumata nera per la Berco

di Redazione | 2 min

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berco sciopero 2016 1Copparo. La Berco presenta ai sindacati un piano industriale che ripropone i 365 esuberi, dettagliandone le motivazioni, mentre rappresentanti dei lavoratori ne rigettano i contenuti presentando delle controproposte. E’ ancora fumata nera tra dirigenza e sigle sindacali di categoria, ma il confronto proseguirà domani, mercoledì 16 novembre, nel tentativo di arrivare a un accordo sulla crisi che sta attraversando l’azienda.

Mercoledì, infatti, è fissato per le ore 10 un nuovo incontro del tavolo di trattativa durante il quale si discuterà delle alternative avanzate dai sindacati: limitare il numero di esuberi, ricorrere ai contratti di solidarietà e non alla cassa integrazione straordinaria, redistribuire gli incentivi all’esodo di ogni posto di lavoro salvaguardato.

“Il piano industriale illustrato dalla dirigenza – riferisce il segretario provinciale Fiom-Cgil, Samuele Lodi, al termine dell’incontro di ieri – non si discosta di molto da quanto l’azienda aveva già fatto capire con la lettera di apertura della mobilità. Solo che in più vengono dettagliate le difficoltà del mercato e i motivi per cui venne commissionata alla Boston Consulting l’analisi del rapporto tra lavoratori diretti e indiretti. In sostanza, negli ultimi quattro anni questo rapporto è aumentato a scapito degli indiretti, il che evidenzia a nostro parere che sono state compiute scelte errate”.

Al termine dell’illustrazione del piano industriale, nel primo pomeriggio di ieri Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil si sono riuniti e hanno prodotto un documento, inviato in serata all’azienda, che rilancia le posizioni dei sindacati e offre ulteriori spunti di discussione nell’ottica della ripresa del confronto di mercoledì. “Noi – spiega Lodi – contnuiamo a dire che il numero di esuberi è troppo alto e che vediamo la possibilità di salvaguardare l’occupazione ad esempio nella logistica e in particolare nelle manutenzioni, dove diciamo che non vi dev’essere alcun esubero. E’ un processo che richiede tempo ed è per questo che servono ammortizzatori ‘lunghi’, perciò riteniamo necessario il ricorso ai contratti di solidarietà piuttosto che alla cassa integrazione straordinaria. Inoltre diciamo che per ogni esubero ricondotto internamente si ottengono due vantaggi: salvaguardare un posto di lavoro e redistribuire le risorse previste dall’azienda come incentivi all’esodo”.

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