Spettacoli
13 Novembre 2016
Sette gli spettacoli, tra cui quattro anteprime regionali. Sgarbi: “siamo un’onda culturale”

Occhiobello, ecco la stagione teatrale 2016/17

di Redazione | 3 min

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Bergonzoni (foto Riccardo Rodolfi)

Bergonzoni (foto Riccardo Rodolfi)

di Silvia Franzoni

A Occhiobello c’è un luogo che si è fatto teatro. E in questo luogo gli spettatori “sanno rispondere della propria presenza all’interno del teatro”, e si sono dunque fatti pubblico. Il Teatro Comunale di Occhiobello ha infatti saputo ergersi faro in una piccola cittadina, intercettando forse anche un bisogno culturale che ora ha la voce dei tanti spettatori che anche l’altra sera, la sera della presentazione della Stagione 2016/17, sono tornati a riempire la sala in via Cavallotti.

“C’è sicuramente una affettività nei confronti del Teatro – ci racconta Marco Sgarbi, direttore artistico – ieri sera sono venuti in tanti, nonostante piovesse e non ci fosse nessun impegno economico a spingerli, perché come di consueto l’entrata la sera della presentazione è gratis”. C’è un pubblico, infatti, che è cresciuto attorno alle stagioni teatrali, grazie all’investimento di molti sponsor locali e all’impegno dell’associazione Arkadiis che ogni anno cura gli spettacoli in programma: quest’anno saranno sette – compreso lo spettacolo di apertura, che ha visto l’attore Giulio Costa interpretare l’asprezza contadina nel testo di Guido Cavani, ‘Zebio Còtal’ – tra cui si contano ben quattro anteprime regionali.

Si potrebbe considerarlo a ragione un motivo di vanto, ma Sgarbi preferisce incassare il complimento e continuare senza clamori il suo “sguardo sulla drammaturgia contemporanea” capace anno dopo anno di portare novità “in una Regione in cui il teatro fa fatica ad emergere”. La stagione 2016/17, battezzata ieri sera, continuerà il 25 novembre con lo spettacolo dei fratelli Marta e Diego Dalla Via ‘Drammatica elementare’, a tessere il tradimento della scuola nei confronti dei suoi stessi studenti; sarà poi la volta, il 9 dicembre, de ‘La vita ferma: sguardi sul dolore del ricordo’: lo spettacolo, scritto e diretto da Lucia Calamaro, affronterà la difficile gestione del lutto; non della morte, ma dei morti.

Il nuovo anno si aprirà con lo spettacolo ‘Acqua di colonia’ (20 gennaio 2017), di e con Elvira Frosini e Daniele Timpano: “un complesso lavoro di ricostruzione storica – anticipa Sgarbi – sul colonialismo italiano durante il fascismo, un fenomeno profondo di cui abbiamo una conoscenza limitata, ma che ha però molte ripercussioni nel presente”. Il 3 febbraio calcherà il palco di Occhiobello uno spettacolo che da 15 anni gira il mondo e conta oltre 600 repliche: ‘Pss pss’, l’unica produzione – stiamo parlando dell’intramontabile teatro dei clown – del duo Camilla Pessi e Simone Fassari.

Con gli ultimi due titoli in programma il fil rouge che poteva prestarsi alla lettura dei primi spettacoli – quello di un passato distante che permea il presente con le sue conseguenze, o per opposizione –  verrà un po’ allentato: il salto nella contemporaneità sarà compiuto il 17 febbraio con ‘I conigli non hanno le ali’, un’intensa analisi della vita di coppia, per la regia di Paolo Civati. E poi il 3 marzo, con ‘Nessi’, di e con Alessandro Bergonzoni: “è ammirabile il suo lavoro sulla parola e sui legami di società – chiosa Sgarbi – definire il suo movimento artistico e di pensiero sarebbe di per sé riduttivo”.

Il pubblico che è cresciuto attorno alle stagioni di Occhiobello, ne è certo il direttore artistico, tornerà anche quest’anno: “c’è sempre qualcuno che d’improvviso scopre che c’è un teatro proprio nella sua cittadina”. Ma il seguito si è esteso e sono sempre di più gli spettatori dei territori limitrofi, tra tutti i ferraresi; la rete dei teatri ha poi più volte già visto collaborare Occhiobello e le realtà di Ferrara e Copparo. Si è insomma creato un movimento, “una piccola onda culturale” come la descrive lo stesso Sgarbi, che non ha soltanto continuato a riverberare all’interno del paese, ma ha già superato il Po.

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