Eventi e cultura
7 Novembre 2016
Una passeggiata culturale ha fatto riscoprire i resti dell’antica chiesa circolare e dell’adiacente magione dei cavalieri

Sulle tracce dei templari a Mizzana

di Redazione | 3 min

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Quali segreti millenari si nascondono dietro la sobria facciata della chiesa di Mizzana? In pochi, tra i tanti che ogni giorno distratti ci passano davanti lungo la trafficatissima via Modena, immaginano che all’interno di quelle silenziose mura siano celate importanti tracce della presenza dei Cavalieri Templari a Ferrara.

Domenica mattina un folto pubblico ha partecipato all’ultimo appuntamento, organizzato dal Comune e dall’associazione ‘De Humanitate Sanctae Annae’, proprio alla scoperta della storia di uno dei quartieri periferici più popolosi della città. La visita è stata guidata dagli esperti Francesco Scafuri, Paolo Sturla Avogadri, Gianluca Lodi e Carlo Magri che ha anche realizzato per l’occasione un breve documentario che ha ripercorso la storia dell’ordine templare.

La storia di Mizzana affonda le proprie radici nell’epoca romana imperiale, prima ancora che sorgesse Ferrara, quando il nostro territorio era caratterizzato da una serie di ‘polesini’, ovvero isolotti con attorno paludi formate dai rami deltizi del Po. La zona dove ora sorge Mizzana era un crocevia di importanti vie di comunicazione sia via terra che via fiume: qui si intersecavano due importanti assi viari come la Via Emilia Altinate (che collegava Modena a Padova) e la Via ‘Per Padum’ che collegava Ravenna ad Ostiglia e a poche centinaia di metri passava il ramo principale del Po. Il nome dell’antico borgo è passato alle fonti come ‘Meciana’ che deriverebbe proprio dal fatto che la zona fosse un possedimento di un certo Mecius, veterano romano in congedo.

Ma fu nel XII secolo che il luogo assunse una rinnovata importanza dovuta al fatto che i Cavalieri Templari decisero di edificare, nel luogo dove tuttora sorge la parrocchia, una chiesa circolare, dedicata a Maria Annunziata di Betlemme, e una magione dove accogliere i pellegrini e i viandanti che non trovavano riparo in città.

A sponsorizzare la costruzione di questo insediamento templare, attorno alla metà del XII secolo, fu Guglielmo II degli Adelardi, lui stesso cavaliere templare e già costruttore della cattedrale cittadina. Il fatto che questa chiesa templare fosse di una certa rilevanza lo si evince anche dal fatto che qui, lo stesso Guglielmo II volle essere sepolto nel 1147. L’antico edificio di culto circolare è oggi ben riconoscibile nell’abside dell’attuale chiesa costruita all’inizio del Seicento per adeguare nella moda dell’epoca le antiche strutture medievali. Anche l’antica magione è ancora riconoscibile nell’edificio retrostante la chiesa, oggi divenuto abitazione privata.

“Un’altra rilevanza architettonica di grande pregio sono gli archi adelardiani, oggi inglobati nella sagrestia, che appartenevano ad un edificio porticato che conduceva nella chiesa circolare- sottolinea Francesco Scafuri-. Della chiesa primitiva restano anche le fondamenta dell’antico campanile poi sostituito dall’attuale nel Seicento”.

Una presenza, quella templare a Mizzana, del tutto dimenticata fino a pochi decenni fa. “Fino agli anni ’70 nulla si sapeva sulla storia di questo luogo – rivela Paolo Sturla Avogadri -. Fu grazie ad attenti studi negli archivi che si giunse ad avere la certezza assoluta che si trattava di un insediamento templare. Poi avvenne anche il ritrovamento in loco di una croce templare che non fece altro che dare confermare ciò che dicevano le fonti documentarie”.

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