Codigoro
2 Novembre 2016
Il racconto di due turisti australiani sorpresi per le difficoltà nel raggiungere l'Abbazia con i mezzi pubblici

Pomposa off limit per i turisti

di Redazione | 2 min

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abbazia-pomposadi Giuseppe Malatesta

Pomposa. Arrivare a Codigoro e non poter raggiungere agevolmente l’Abbazia di Pomposa con mezzi di trasporto pubblici dedicati. Un ostacolo facilmente superabile per chi viaggia su due o quattro ruote, ma non per i sempre (più) numerosi turisti che si spostano senza mezzi privati.

L’ultima è toccata a Ann e Kelvin Stillman, due viaggiatori australiani volati in Italia per visitare anche Ferrara e il Delta del Po e sorpresi dall’impossibilità di arrivare agevolmente a Pomposa una volta raggiunto il capoluogo codigorese in treno.

Prima della loro ripartenza verso la terra dei canguri, Estense.com ha ascoltato la loro esperienza e raccolto il loro auspicio al miglioramento del servizio turistico della provincia ferrarese. “Siamo due australiani a cui piace l’Italia, abbiamo appena trascorso due settimane nella bellissima città di Ferrara, scelta come base per collegamenti con altre città e luoghi di interesse del nord della penisola”. “Stiamo viaggiando senza una macchina” sottolinea Ann, a cui chiediamo di raccontarci come è andata la trasferta verso Codigoro.

“Ci tenevamo particolarmente a visitare il Parco del Delta del Po e l’abbazia di Pomposa, ma su internet abbiamo trovato poca informazione rispetto alle altre aree. Confidavamo di trovarne all’ufficio informazioni locale di Ferrara, ma l’unica cosa che ci hanno chiarito è che sarebbe stato difficile raggiungere Pomposa senza auto, soprattutto nel fine settimana. Siamo rimasti molto sorpresi che un posto così culturalmente significativo fosse così difficile da raggiungere con i mezzi pubblici”.

Convinti a non demordere, Kel e Ann arrivano fino a Codigoro in treno, scoprendo nel frattempo che avrebbero potuto percorrere gli ultimi 6 km fino a Pomposa in taxi. “Purtroppo a Codigoro non c’era alcuna indicazione su servizi taxi o autobus, né su Pomposa. Abbiamo cercato un centro di informazioni turistiche in paese ma non lo abbiamo trovato. Per nostra grande fortuna ci è capitato per caso di incontrare un operatore di bed&breakfast locale, che gentilmente ci ha accompagnato all’abbazia e prenotato il bus taxi per tornare dopo la visita. Si tratta di un servizio efficiente – dicono riguardo al Taxibus – ma non vi è praticamente nessuna informazione facilmente disponibile su come funziona”.

“Un vero peccato – secondo loro – che la zona circostante di Ferrara, che comprende anche siti Unesco, sia in secondo piano. Abbiamo facilmente ottenuto informazioni su Comacchio, che abbiamo trovato affascinante, ma ci è dispiaciuto non poter vedere di più della zona del Delta”. “Voliamo a casa con la speranza che chi si occupa di turismo e trasporti possa migliorare l’accesso e le informazioni su quest’area”.

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