Attualità
29 Ottobre 2016

Le barricate antirazziste: “Mai più casi come Gorino”

di Redazione | 3 min

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di Mattia Vallieri

C’è una parte di Ferrara che dice no alle barricate di Gorino, che rifiuta “chi specula sull’accoglienza con notizie false” e “chi gestisce in maniera emergenziale la situazione migratoria del paese”. Sono presenti, tra gli altri, tante persone che tutti i giorni hanno a che fare con l’accoglienza che definiscono “un valore che deve ridare dignità a tante persone lasciate sole”.

Nella giornata in cui il Centro Sociale La Resistenza organizza un presidio con una settantina di giovani (venuti anche da altre città) di fronte alla prefettura per un modello di accoglienza “reale e diverso da quello attuale”, arrivano le parole di apertura di Kevin Jacob, rappresentante della comunità nigeriana di Ferrara: “Di Gorino abbiamo sentito parlare tanto e ci siamo rimasti male. Gli abitanti non sono tutti razzisti, devono conoscerci e purtroppo c’è gente che dà in giro notizie false”. Secondo Jacob “l’accoglienza è un valore molto importante, dobbiamo imparare a vivere insieme qualunque colore si abbia. L’immigrazione è un fenomeno che non si può fermare, ci vuole accoglienza e rispetto”.

Un concetto ribadito nel suo intervento anche da Marzia Marchi: “Voglio lanciare un messaggio alla città e dirle che quando sei a contatto con queste persone ti passa la paura. Bisogna starci accanto per scoprire chi sono e invito tutti i cittadini a incontrarli per capire che siamo tutti fratelli e sorelle”.

Come dicevamo all’inizio non sono mancate da parte dei manifestanti accuse ai partiti che secondo loro fomenterebbero l’odio: “Noi siamo entrati quella sera dentro l’ostello di Gorino e c’erano persone che inneggiavano a Hitler e nessuno diceva nulla, questo è razzismo. Non possiamo più permettere che la Lega Nord vada in un bar gestito da nigeriani a dire negri di merda”. E ancora: “Siamo qua per dire no a Lega Nord, Casa Pound e Forza Nuova e no ai nuovi razzismi. Dobbiamo decidere se erigere muri o aprire le porte perché siamo tutti esseri umani”.

“E’ un fatto gravissimo che la Lega Nord di Ferrara sia entrata al Palaspecchi e abbia gettato dalla finestra tavoli e materassi” sostiene Piero Iapichino, secondo cui “c’è una totale mancanza di rispetto verso le persone e ci sono partiti che guadagnano voti scatenando una guerra tra poveri e questo lo dobbiamo evitare”.

Se le critiche ai partiti di destra erano abbastanza scontate, i manifestanti non hanno risparmiato bordate nemmeno a Prefetto, al ministro Alfano e al governo: “La colpa di questa situazione è anche di chi gestisce l’accoglienza in modo emergenziale, che non prende posizioni e permette a persone come Salvini e Nicola Lodi di avere consenso. La prefettura ha gestito malissimo i fatti di Gorino, questa non è accoglienza e i migranti non sono pacchi postali da inviare da una parte all’altra”.

A chiudere la manifestazione – prima del corteo finale – sono stati due membri dei Pastafariani ferraresi: “Essere qua oggi con uno scolapasta in testa rappresenta la caduta di tutti i dogmi. Siamo intolleranti solo verso chi è intollerante e abbiamo passato del tempo a smontare le informazioni sbagliate sull’immigrazione, non c’è una invasione e chi dice queste menzogne è colpevole di distruzione dei diritti”.

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