Cronaca
29 Ottobre 2016
Verranno accolti nei centri che già ospitano migranti. Il meccanismo dell'accoglienza alle prese con alcune 'falle'

Arrivano altri 14 profughi, la Prefettura trova una soluzione

di Redazione | 4 min

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lampedusa immigrati profughiSono in arrivo e attesi nella giornata di oggi 29 ottobre altri 14 profughi che il Ministero, attraverso la Regione, ha assegnato alla provincia di Ferrara. La notizia ufficiale è arrivata alle ore 15 di ieri in Prefettura, poco prima della riunione tecnica già convocata per le 17.30. Si tratterebbe di 8 donne e 6 uomini, che verranno prelevati dall’hub di Bologna e distribuiti nei centri che già accolgono migranti a Ferrara e provincia.

“Non sono stati coinvolti altri Comuni oltre a quelli che già ospitano profughi – ha riferito l’assessore Chiara sapigni, presente alla riunione – dato che siamo riusciti a trovare loro, bene o male, una sistemazione. In qualche struttura si sono liberati posti, in altre dovranno stringersi un po’. Oltre a questi nuovi profughi, al momento non sono previsti altri arrivi. Ci riaggiorneremo comunque il 2 novembre”.

E’ una gestione che si fa sempre più difficile quella dell’accoglienza, anche per via di un meccanismo che soffre purtroppo di alcune falle al momento difficili da colmare. I problemi riguardano i tempi di gestione degli arrivi dei profughi, ma sembrano pesare molto anche i tempi di distribuzione degli aiuti economici a chi si prende in carico i migranti.

Per quanto riguarda riguarda il primo aspetto, normalmente il Ministero comunica l’arrivo sui territori dei profughi con un preavviso di 48 ore. L’avviso arriva al prefetto mentre nel frattempo i profughi vengono indirizzati a Bologna presso l’hub. Il prefetto subito dopo allerta l’Asp (Azienda servizi alla persona di Ferrara) che per contratto (che scade a dicembre) deve trovare i luoghi in cui poter sistemare i migranti.

E’ a questo punto che si manifesta la seconda delle problematiche, che sembrerebbe però almeno in parte risolta. L’Asp, infatti, risulterebbe alquanto in difficoltà sotto l’aspetto economico, in quanto da aprile 2016 vanta crediti che il Ministero non ha ancora coperto. Tali difficoltà si riversano perciò a cascata sulle strutture private individuate dall’Asp per l’accoglienza, che la stessa Asp dovrebbe retribuire con i fondi ministeriali che sta ancora attendendo. Strutture che difficilmente riescono a farsi carico immediatamente dei costi relativi all’accoglienza nell’attesa di essere rimborsati, salvo realtà con le spalle solide come, ad esempio, la cooperativa Camelot. All’emergenza, dunque, sembra aggiungersi altra emergenza.

Il nuovo decreto del Governo ha stanziato però 600 milioni di euro per l’accoglienza in Italia ed è dalla distribuzione di questi fondi che l’Asp riceverà una boccata d’ossigeno per poter gestire in maniera un po’ più serena il fenomeno immigrazione. “In prefettura – spiega infatti l’assessore Sapigni – ci hanno informato che è giunta una nota che preavvisa dell’accredito di parte di questi fondi a Ferrara. Si tratta di 1,7 milioni che arriveranno quindi tra una settimana circa, tenendo conto dei tempi tecnici. In questo modo verranno coperte le mensilità arretrate di maggio, giugno e luglio”. Per i mesi di agosto e settembre, invece, si dovrà attendere ancora.

Ma intanto c’è una questione, quella dei migranti, che non può aspettare. E che il prefetto Michele Tortora continuerà a dover affrontare dopo essersi visto respinte le dimissioni dal Viminale. Tortora aveva rimesso il mandato in seguito a quanto avvenuto con le barricate di Gorino, ma il Ministero degli Interni ha preferito per il momento non accoglierle lasciando al suo posto il rappresentante dello Stato in un momento che risulta delicato proprio per la gestione dell’accoglienza.

Le istituzioni ferraresi hanno scelto a livello provinciale di gestire il fenomeno distribuendo sul territorio piccoli gruppi di profughi, così da creare meno problemi e allarmismi alle comunità locali. Resta il fatto, però, che alcuni Comuni come Cento e Bondeno, facenti ancora parte del cratere, proprio in forza delle difficoltà che si trascinano dal terremoto del 2012 continuano a rifiutare di collaborare nella gestione dei migranti, facendosi forza di un accordo tra Stato, Regioni e enti locali. Accordo che, tuttavia, non avendo forza di legge non può essere vincolante per il prefetto. Se quest’ultimo avrà necessità di requisire alcuni stabili per fare posto ai migranti, Cento e Bondeno avranno ben poco da lamentarsi e, probabilmente, farebbero bene ad attivarsi per trovare la disponibilità di privati.

E’ quanto si sta cercando di fare, intanto, dopo il clamore suscitato dalle barricate di Gorino, per salvare la reputazione del piccolo paese affacciato sul mare e recuperare un po’ dell’immagine persa agli occhi dell’Italia, evitando così anche potenziali ripercussioni economiche sulle attività già in difficoltà. A livello istituzionale, infatti, a partire dal sindaco di Goro, si sta tentando di avviare un dialogo con le cooperative di pescatori per ottenere disponibilità all’accoglienza dei futuri profughi in arrivo. Una mediazione che sta muovendo i primi passi e che potrebbe produrre presto qualche risultato.

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