“Il Pd vuole venderci una riforma pasticciata, piena di rimandi e cavilli. In cui non si cancellerà il Senato, ma si creerà soltanto confusione, con una miriade di questioni che dovranno essere risolte dalla consulta. Inoltre, non ci sarà nessun risparmio sui costi della politica, equivalenti al costo in leasing dell’aereo di Matteo Renzi”.
Il capo delegazione alla Camera dei Deputati della Lega Nord, Massimiliano Fedriga, ed il capogruppo regionale leghista, Alan Fabbri, hanno smontato così – pezzo per pezzo – il testo della riforma costituzionale voluta dal Pd.
“Nessuno può capire un continuo rimando di commi e articoli: basta leggere come diventerà l’articolo 70 della Costituzione, che oggi è di sole poche righe” ha spiegato ai tanti presenti Fedriga. “Obama dice di appoggiare la riforma e che sarebbe un dramma se non fosse approvata, ma ci chiediamo – ha continuato il presidente dei deputati leghisti – come abbia potuto capirla, dal momento che non sa l’italiano”.
Eppure, nel tanto controverso quesito, tutto appare semplificato: “semplificazione dell’iter delle leggi, che non vi sarà per le tante questioni che finiranno davanti alla Corte Costituzionale; Senato che rimarrà, anche se sarà di ìnominatiì e non verrà più votato dai cittadini, ed anche i presunti minori costi della politica, in realtà, sono un ‘bluff'”.
“A regime, con i costi invariati dell’apparto pubblico e il resto, la riforma farà risparmiare una cifra equivalente al leasing per l’aereo di Renzi. Con gravi costi per la democrazia e un ritorno al centralismo. Quando andai alle consultazioni per il nuovo governo – rivela Alan Fabbri – il governatore Zaia chiese a Renzi di applicare i costi standard sulle spese delle Regioni e la risposta fu: “Se lo applico per il Veneto, cosa ne farò della Basilicata?”. E’ chiaro che questo esecutivo intende solo centralizzare i poteri e svalutare i territori. Di autonomista, in questa riforma, c’è assolutamente nulla. Votiamo “no”, per cacciare a casa Renzi”.
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