Un numero imprecisato di profughi sono alloggiati in una casa in via Lega Lombarda nell’anarchia totale. L’anarchia, nella fattispecie, sarebbe lasciare la porta aperta, stendere i panni all’aperto, girare seminudi per le scale, sedersi per strada e fumare sigarette.

E’ il nuovo caso denunciato dal consigliere comunale Paolo Spath che elenca una serie di comportamenti dei migranti che, secondo quanto riportato in una interpellanza presentata al sindaco, sono irrispettosi della convivenza civile.

A partire dal “cancello e porta d’ingresso alla proprietà che rimangono costantemente aperti giorno e notte”, mentre “nel cortile della casa sono visibili distese di panni ad asciugare indecorosamente lungo le ringhiere delle scale esterne”.

“Queste persone compiono le operazioni di pulizia personale circolando liberamente dal piano terra ai piani superiori, dove probabilmente sono collocati i servizi igienici, indossando solamente succinti asciugamani – prosegue Spath – nonostante la presenza e la vista di donne e giovani ragazze nelle case confinanti”.

Infine, “in mancanza di idonee strutture, nei momenti di ricreazione i profughi si ammassano seduti per terra sulla pubblica strada – aggiunge il consigliere – e sono costantemente riforniti di sigarette, inoltre possiedono costosi telefonini di ultima generazione”.

Fatti per cui Spath intende sapere “se e chi effettui i controlli sulla presenza degli ospiti di via Lega Lombarda e sul rispetto delle regole della civile convivenza con i residenti; e quanti profughi siano attualmente ospitati nell’immobile”.

Per questo il consigliere si chiede “se esiste anarchia totale rispetto alla possibilità di entrare ed uscire dalla casa, e quali persone, oltre agli ospiti, sono autorizzate ad entrare nell’abitazione”. E, per quanto riguarda la doccia, “se è possibile rendere più decorose le operazioni di pulizia personale senza che i profughi possano circolare seminudi lungo le scale di casa”.

Più discrezione è chiesta anche “per l’asciugatura dei panni evitando di accatastarli lungo le ringhiere della scale”. Oltre ad allestire un’area per stendere i panni, Spath chiede se sia possibile “collocare qualche panchina esterna all’abitazione per evitare che i profughi si siedano a terra in modo sconveniente”. Ultima richiesta: “a quanto ammonta il contributo quotidiano erogato a ciascun profugo per poter acquistare le sigarette e le ricariche telefoniche”.