Economia e Lavoro
18 Ottobre 2016
Le associazioni dei consumatori chiedono una proroga per presentare le domande. E organizzano un incontro pubblico al Ridotto

Rimborsi Carife, la lenta marcia degli obbligazionisti

di Elisa Fornasini | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAUn confronto pubblico tra associazioni di consumatori e obbligazionisti Carife per fare il punto sullo stato dell’arte dei rimborsi. E’ l’incontro organizzato da Federconsumatori, Lega Consumatori, Adiconsum e Adoc che si terrà sabato 22 ottobre, alle 10 presso il Ridotto del teatro Comunale, per dare informazioni e fare chiarezza sulla confusione che aleggia attorno ai risarcimenti.

“L’appuntamento è aperto a cittadini e istituzioni, chi ha a cuore i problemi dei risparmiatori ferraresi deve esserci: accenderemo un faro di luce nella nebbia” sentenzia il presidente di Federconsumatori Ferrara Roberto Zapparoli. Una nebbia che si dirama per il 40-50% dei bondisti azzerati che si è rivolto alle quattro associazioni, ma che si fa sempre più fitta per l’altra metà che sta procedendo con il fai da te.

“Non è una procedura che si può affrontare con il fai da te: le prime domande presentate al fondo di solidarietà sono state rigettate per mancata o falsa documentazione – mette in guardia Enrico Scarazzati (Lega Consumatori) -: c’è da rabbrividire a leggere cosa dicono i corsari del risparmio tradito, le persone si lasciano fuorviare da trattative ai margini della legalità. Noi operiamo con professionalità e abbiamo paura che gli azzerati che hanno perso i soldi in banca, li perdano poi in azioni temerarie”.

Per chi si è rivolto alle associazioni, “la procedura di indennizzo forfettario dell’80% sta andando complessivamente bene“, spiega il presidente di Federconsumatori, “ma ci sono delle criticità non solo per i singoli casi di conti cointestati o ereditati, ma anche e soprattutto per le tempistiche”. “I tempi di lavorazione della pratica si sono dilungati (da 40 minuti a oltre un’ora) – rivela sempre Zapparoli – tant’è che sarebbe opportuno avere una proroga della scadenza dei termini previsti per il 3 gennaio, per avere la possibilità di lavorare con più tranquillità e garantire ai risparmiatori di presentare le domande per tempo”.

Molti bondisti azzerati, infatti, stanno adottando la tecnica dell’ultimo minuto in attesa dell’uscita dei nuovi decreti attuativi per l’arbitrato, bloccate dal Consiglio di Stato perché non adeguate agli interessi dei risparmiatori. L’arbitrato fa gola perché è l’unica possibilità per ottenere il rimborso al 100% ma è una posizione decisamente più complessa perché bisogna dimostrare che c’è stata truffa. “Posticipare questa procedura mette in disagio gli avvocati – aggiunge Massimo Buja, legale di Federconsumatori – perché non sappiamo se indirizzare i clienti verso la strada dell’indennizzo forfettario o dell’arbitrato, specialmente nei casi controversi”.

I casi controversi ancora da chiarire sono tanti e preoccupano anche Adiconsum, rappresentata in conferenza da Milena Grassi, e Adoc che riassume le due facce del problema: “Per le azioni abbiamo provveduto a fare denunce penali e ci siamo inseriti nei procedimenti contro la dirigenza della Carife – spiega il presidente Filippo Massari – mentre per le obbligazioni abbiamo cominciato a presentare le domande da metà settembre e abbiamo constatato che, pur la facilità della compilazione del modello, ci sono delle responsabilità oggettive del compilatore. Per questo bisogna fare chiarezza sulle situazioni ingarbugliate”.

Ma qual è l‘identikit dell’azzerato? “Sono risparmiatori che non sono stati truffati da speculatori, ma sono stati convinti dai funzionari della banca ad acquistare titoli senza dare loro le giuste informazioni sui rischi che correvano – replica Massari -. Stiamo parlando di gente modesta con un’età media molto alta, dai 60 in su. Nonostante la sindrome di Stoccolma, hanno tenuto i legami con la banca del territorio, per questo chiediamo ai futuri acquirenti di non dimenticarsi dei suoi fedeli risparmiatori”. Non solo locali: Federconsumatori sta gestendo anche un risparmiatore di Seattle, un portuense che ha ricevuto le obbligazioni in eredità dalla madre e che ora deve gestire la pratica via mail direttamente dall’America.

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